venerdì, dicembre 30, 2005

Fase della Strega o della Luna Nera

Perché io sono la prima e l'ultima,
Io sono la venerata e la disprezzata,
Io sono la prostituta e la santa,
Io sono la sposa e la vergine,
Io sono la mamma e la figlia,
Io sono le braccia di mia madre,
Io sono la sterile, eppure sono numerosi i miei figli.
Io sono la donna sposata e la nubile,
Io sono colei che da' la luce e colei che non ha mai procreato,
Io sono la consolazione dei dolori del parto.
Io sono la sposa e lo sposo,
E fu il mio uomo che mi creò.
Io sono la madre di mio padre,
Io sono la sorella di mio marito,
Ed egli e' il mio figliolo respinto.
Rispettatemi sempre,
Poiché io sono la scandalosa e la magnifica.
(Inno a Iside, sec. III o IV d.C. ritrovato a Nag Hammadi)

domenica, dicembre 25, 2005

domenica, dicembre 18, 2005

Undicesimo Raduno Clab

A caldo, caldissimo. Mi sono vergognata di esser seduta vicino agli autori dei fischi. Penso che si possa applaudire o meno se qualcosa piace o non piace, ma i fischi e i rumoreggiamenti negativi sono umilianti per qualsiasi artista. Ho visto chiaramente lo sguardo fulminante di Claudio all'indirizzo del nostro settore. Personalmente mi sono divertita meno, molto meno che al raduno dell'anno scorso. Sicuramente un raduno all'aperto, sotto il sole è più corroborante di uno in pieno inverno dentro un palazzetto. Il ritmo spezzato continuamente dall'introduzione di personaggi ha impedito il crescendo emotivo del raduno. E per questo l'ho trovato più cerebrale e meno emotivo. Ci siamo sentiti certamente meno attori e più spettatori rispetto ad altre occasioni. Certamente è stato diverso, ci ha messo a parte del suo privato artistico, delle sue radici, delle sue collaborazioni. E' stata una sorta di resoconto: ha incontrato un'infinità di vecchi amici facendo loro capire che non li ha dimenticati, smettendo per brevi istanti la maschera dell'uomo di spettacolo, lasciamdo visibile l'Uomo. Ha fatto pace pubblicamente ammettendo proprie colpe davanti al pubblico più fedele avvalorando la sincerità delle intenzioni. Ha dato spazio a nuovi cantanti forse per prepararsi la propria discendenza artistica, in modo che si continui a parlare di lui per molto tempo ancora, con rimpianto e gratitudine. E questo dimostra ancora una volta l'amore e la paura di Claudio nei confronti del tempo che passa.
Mi è piaciuto molto l'esecuzione di Con tutto l'amore che posso e di Quei due, da brivido. Mi è piaciuto Vallesi ed enormemente Marco Masini - Ci vorrebbe il mare l'abbiamo cantata tutti con lui, come avremmo fatto con una canzone di Claudio. Brava anche Mariella Nava. Molto suggestivo l'intervento dei Baraonna. Ho visto Claudio un po' a disagio in alcuni momenti e molto tranquillo in altri. Ha dato un po' di O'Scià anche a chi non è potuto andare a Lampedusa.
Ho apprezzato moltissimo che l'aumento della quota di iscrizione ce l'abbia comunicato personalmente, che ce l'abbia detto in faccia, senza nascondersi dietro comunicati: speriamo che assumano una persona in più al Clab! :) Queste in sintesi le mie considerazioni.

giovedì, dicembre 15, 2005

Ricapitolazione

Letti:
Edgar Rice Burroughs (Ciclo Marziano: Sotto le lune di Marte, Il Signore della Guerra di Marte, Thuvia, Fanciulla di Marte, Le Pedine di Marte, La Mente di Marte, Il Guerriero di Marte, Le Spade di Marte, Gli Uomini Sintetici di Marte, Lhana di Gathol del Pianeta Marte; Ciclo Lunare: La Fanciulla Lunare, Gli Uomini della Luna, Il Falco Rosso; Ciclo Venusiano: I Pirati di Venere, Perduti su Venere, Carson di Venere, Odissea su Venere, Il Mago di Venere)
Ana
ïs Nin (Il Delta di Venere, Uccellini)
Ivo Andric (Il Ponte sulla Drina)
Jacopo Fo (La Scopata Galattica)
Roger Zelazny/Robert Schekley (Voglio la testa del principe azzurro)
Thomas Harris (Hannibal, Drago Rosso, Il Silenzio degli Innocenti)

James Redfield (La Profezia di Celestino)
Anna Filiputti (Ipnosi)
Peter Schellenbaum (Il No in amore – dipendenza e autonomia nella vita di coppia)
Vera Peiffer (Sapersi lasciare)
Michele Scapino (Io sono tornato – il mistero della reincarnazione)
John Gray (Gli uomini vengono da Marte le donne da Venere)
Gilberto Gamberini (Ipnosi)
Thomas A. Harris (Io sono Ok, tu sei Ok )
Brian Weiss (Molte Vite un solo Amore, Messaggi dai Maestri, Lo Specchio del Tempo, Molte Vite molti Maestri)
Paulo Coelho (Il Cammino di Santiago, L’Alchimista, Il Diavolo e la signorina Prim, Sulla sponda del fiume Piedra mi son seduta e ho pianto, Veronika decide di morire, Monte Cinque, Undici minuti, Lo Zahir)
Willy Pasini (A cosa serve la coppia, L’autostima)
Francesco Alberoni (L’arte del Comando, Il Primo Amore)
Olga Kharitidi (Il Maestro dei Sogni)
Antoine de Saint-Exupéry
(Il Piccolo Principe)
Spencer Johnson (Chi ha spostato il mio formaggio?)
Mitch Albom (Cinque persone che incontri in cielo)
Mario Pincherle (trad. – Il Quinto Vangelo di Tommaso)
Kahil Gibran (Lettere d’amore del Profeta – a cura di Paulo Coelho)
Hernàn Huarache Mamani (La Profezia della Curandera)
Carlos Castaneda (L’Arte di sognare)
Clarissa Pinkola Estés (Donne che corrono coi Lupi)
In corso:
Eduardo Giannetti (Le bugie con cui viviamo)
Claudio Baglioni (Senza Musica)
Miranda Gray (Luna Rossa - Capire e usare i doni del ciclo mestruale)
Vanna de Angelis (Le Streghe)
Dalaï-Lama (Il Dalaï-Lama parla di Gesù)
Kahil Gibran (Il Profeta)
Manuali:
AAVV (Meravigliose erbe. Cucina, bellezza, salute: guida pratica dalla A alla Z)
Reto Vital (Il Grande Libro della Cristalloterapia)
Il cucchiaio azzurro. Oltre 800 ricette di mare e d'acqua dolce
Ashley Thirleby (Tantra. Un invito a vivere l'affettività, l'amore e l'erotismo in modo libero e completo)
Walter Pedrotti (Tisane semplici per vivere meglio)
Paulo Coelho (Il Manuale del Guerriero della Luce)
I Vangeli degli Apostoli
Haziel (Il grande libro dei sogni, Il nostro Angelo Custode)
Montse Osuna (Le Magie della Strega Moderna)
Prossimamente:
Dan Brown (Il codice Da Vinci)
Vanna de Angelis (Il libro nero della caccia alle Streghe, Dalla parte delle Streghe)
Osho (Ricominciare da Sé)
Leo Buscaglia (Amore)

Da comprare:
Vicki Noble (La Dea Doppia, Il Risveglio della Dea)

mercoledì, dicembre 14, 2005

Meno tre!

Fra tre giorni esatti sarò all’interno del Mandela Forum di Firenze in trepidante attesa dell’inizio del XI Raduno Clab! Approfitterò dell’attesa per conoscere qualche Reginella/o, preparare la macchina fotografica… sgranocchiare qualcosa con il mio amore (che prego di fare di tutto per sopportarmi e supportarmi in questo giorno per me sacro).
Non ho avuto tempo ne’ voglia di preparare nulla, contrariamente all’iniziale entusiasmo e al desiderio di inventare e costruire coreografie per questo raduno. Ho solo il desiderio di arrivare là dentro e godermi il tutto.

lunedì, dicembre 12, 2005

Un lungo week end alle terme…

Yes, ne avevo proprio voglia! Di caldo, di intimità con il mio amore, di natura, di arte.
Siamo partiti venerdì e tornati ieri sera. Un tempo da lupi, vento e acqua e freddo, ideale per stare in ammollo o sotto il piumone. Abbiamo alloggiato all’Agriturismo Le Crete, divorato le crostate di marmellata fatta in casa della signora Patrizia, ci siamo immersi nelle calde piscine dell’Antica Querciolaia e girato in lungo e in largo Le Crete Senesi, fatto un giretto in piazza del Campo e gradito molto il tiepido sole al bordo della piazza del Palio, apprezzato la bellezza della Fonte Gaia di Jacopo della Quercia, ci siamo scaldati con un caffè dal Nannini… pranzato con panini con affettati nostrani e pecorino di Pienza e birra ad Asciano, e con l'Americano ai Cattivi Frati di Buonconvento.

martedì, dicembre 06, 2005

Manifesto!

Si precisa
Che ogni donna – sia essa libera o meno – a livello fisico, sociale, politico, religioso, familiare o quant’altro – è intimamente comprensiva sensibile tenera e disponibile – creativa viva vivace e saggia – perché tali qualità fanno parte dell’animo femminile. Ogni presunta o dichiarata mancanza di tali qualità è una mera invenzione del mondo esterno che opprime e comprime il palpitante cuore della donna. Esistono solo donne che hanno iniziato o meno il percorso di crescita personale, donne più o meno risvegliate, donne più o meno connesse all’energia cosmica e alla grande madre (alla Natura). Ma che tale seme è in ogni donna.
Si dichiara
Che il cammino non finisce mai e che ciò crea più gioia che sconforto, in quanto il piacere e il godimento sono nel percorrere il cammino che ha sempre qualcosa da insegnare, piuttosto che nell’ipotetico approdo ad un qualsivoglia dove.
Si avvisa
Che sono i momenti difficili che più insegnano e un momento difficile può essere anche un momento felice in quanto non siamo abituate ad accogliere la gioia perché difficilmente pensiamo di meritarla. Pertanto disporsi ad accoglierla significa mettersi in gioco.
Che provoca più sofferenza la rinuncia a superare un ostacolo che il contrario, perché adagiarsi comodamente in un atteggiamento vittimistico ci esonera dalla lotta ma anche dalla vittoria.
Si rivendica
Il diritto a sbagliare, a non essere buone e comprensive quando questo lede il rispetto e la stima di noi stesse secondo il nostro proprio modo di sentire, ad interrompere una conversazione quando sentiamo che ci provoca una perdita di energia, a dire no nel momento in cui desideriamo dire no, a vivere secondo i nostri cicli interiori, a disobbedire alle regole, a chiedere ciò che desideriamo, a desiderare e provare piacere senza vergogna. Il diritto alle nostre idee, alle nostre aspirazioni, alle nostre emozioni, al nostro punto di vista. Il diritto al tempo per noi stesse, alla cultura, all’immagine di noi stesse, alla nostra mobilità.
Si auspica
Che le donne ancora accecate da questa cultura e visione del mondo ancora prettamente maschile, da questa prevalente energia maschile che permea il pianeta, alzino la testa, volgano lo sguardo amorevole al cielo e aprano il loro sorriso al mondo e con la forza dell’amore si uniscano alle altre donne nella marcia verso la salvezza della Terra e dei suoi figli. Il riequilibrio delle forze.

lunedì, dicembre 05, 2005

Teorema 3

Parlando del rapporto sano Uomo/Donna invece, qual è la chiave di volta per mantenere in piedi l’arcobaleno dell’animo femminile? Esiste davvero un’unica ricetta, un minimo comun denominatore al quale moltiplicare ogni situazione che ti da sempre il risultato esatto? No di certo. Apparentemente si, se si parla della donna addomesticata. No ed ancora no se quella che hai al tuo fianco è una discendente diretta, una tenace seguace, apprendista della Grande Madre.
In ogni caso la risposta esatta è no.

Mai dare la tua donna per scontata. Prima di tutto, la parola stessa… scontata, ha il sapore di saldi di primavera! Niente da fare, niente sconti. E poi è importante capire per un uomo che la donna è mutevole per natura, ogni donna… a meno che non rinunci alla propria essenza e comunque resta mutevole lo stesso. Non è un’incognita algebrica che se pur incognita resta costante!
Niente panico! Riprendete la calma semplicemente rendendovi conto che è così…. è così da millenni! E’ una mutevolezza da godere e non da contrastare, arginare, mistificare, imbrogliare, asciugare. La forza della Natura contrastata crea disastri climatici ed ecologici. La natura femminile è fonte di nutrimento, di creatività, di gioia, di vita. Questo per dire che non è che una volta che hai fatto la foto alla tua donna, quella è e quella rimane. La dovrai guardare amorevolmente negli occhi ogni giorno e scoprirne la scintilla, il bagliore diverso, lo puoi condividere, ne puoi godere, ci puoi giocare se lei vuole.
Così come annaffi il tuo giardino ogni giorno. Così come il fiore nel giardino da seme diventa germoglio, da germoglio si apre verso il cielo tendendo le giovani foglie ed alzando il capo, apre i petali che rendono la luce al cielo sottoforma di colore ed invitano l’insetto col proprio profumo… per poi appassire e proseguire il ciclo vitale spargendo i semi.

Altrimenti puoi decidere di mettere dei fiori di plastica in giardino, rimangono sempre uguali e non c’è bisogno di annaffiarli. Ma quella non è vita, non è sangue.

venerdì, dicembre 02, 2005

Teorema 2

Per riprendere il discorso… a volte sono rimasta allibita da discorsi sentiti fare con le mie orecchie da amiche che stimo intelligenti, del tipo : “lo sai, a me quando mi stanno troppo addosso mi scadono, per farmi innamorare mi devono tenere un po’ sulla corda!” – Permettete…io non ci credo che le cose stiano proprio così. Diciamo che questo discorso vale se quello appiccicoso non vi piace ma lo tenete in panchina perché gratifica la vostra già provata autostima e per un gusto sadico di vendetta sul genere maschile. Non ci credo che se vi circondasse d’attenzioni uno che vi piace davvero parlereste così. Il problema vero è che vi piacciono i bastardi perché facendo i bastardi s’ammantano di mistero e il mistero è intrigante ed interessante per natura. Se togliessero il velo vi apparirebbero in tutta la loro mediocrità. Perché un po’ di mistero nel gioco della seduzione è d’obbligo, quello recidivo e ad oltranza è codardia. L’uomo interessante anche senza velo, sicuro di sé senza essere arrogante e presuntuoso, colto senza essere noioso, di gradevole aspetto eppur spiritoso (il che pare essere un utopia – ma esiste – ne ho le prove) con vari altri pregi a piacere – non pensate di meritarlo e quindi non lo vedete nemmeno. Eppure anche gli uomini amano e desiderano amare. E sono lì che agognano una donna perfetta per loro. Siccome fino ad oggi quando sono stati spontanei e gentili – appiccicosi - son stati presi a pesci in faccia e hanno visto che i loro amici che facevano i bastardi erano circondati da donne adoranti – hanno preso a odiare le donne e a trattarle come si meritano. Altro discorso sentito spesse volte. Anche se la priorità apparente di un uomo è il lavoro, un uomo senza una donna non è nulla. Un luogo comune, un proverbio, un detto: Dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna. Io credo che riassuma il rapporto naturale uomo donna. Non sono femminista (devo riconoscere al movimento Femminista il merito di enormi necessari imprescindibili passi avanti del genere femminile nella società, se non altro quello di aver scardinato significativamente gli schemi sociali – è quello che hanno proposto che non mi piace e non mi convince) – e detesto il padre padrone che si arroga, con la coercizione, dei compiti di comando coatto che sono un insulto alla creatività femminile. Gli uomini e le donne sono diversi, hanno prerogative, sogni, desideri e aspirazioni, doti e virtù, sensibilità diversi ma alla fine scopi comuni. Insomma, passano per strade differenti ma vanno nello stesso posto. E il fine e il bisogno è quello di formare una solida solidale e felice famiglia. Una donna nasce madre, dal primo secondo di vita ha già tutte le caratteristiche innate della propria natura. Un uomo resta bambino, fino a ottant’anni! Facciamo un esempio. Una mamma, per aiutare il figlioletto a fare una ricerca non gli scrive il compito fisicamente, magari gli mette sotto il naso il libro giusto, finge di cadere distrattamente sull’argomento e lo stimola a fare delle riflessioni costruttive, lo aiuta a superare l’impasse di un ostacolo linguistico, sorveglia che non sprechi il tempo andando fuori tema. Il bambino torna felice a casa mostrando orgoglioso il bel voto ricevuto: mai una madre si sognerebbe di strappar di mano il compito al figlio e spiegargli che il merito non è suo ma proprio!La mamma gioisce e gode della gioia del figlio e si mostra fiera di lui perché ne è fiera davvero! Questo è il rapporto sano Donna/Uomo.

giovedì, dicembre 01, 2005

Teorema

Mi giro intorno e vedo una folla di amiche, colleghe, conoscenti, donne perse fra lacrime unghie e ripicche dietro uomini mediocri che, per darsi un tono da macho fanno i bastardi assicurandosi un folto seguito di femmine. Così come in tenera età impariamo che è piangendo che otteniamo attenzione e nutrimento, così gli uomini hanno imparato che la fedeltà della donna si ottiene – in mancanza della certezza di possedere le doti per farlo in modo naturale - solo diventando il loro tormento in modo da toglier loro la capacità di sentire senza interferenze fuorvianti.
Io sono diversa. Non so per quale arcano motivo ma per fortuna non ambisco al maltrattamento spinto. Lo riterrei un grave oltraggio alla mia persona. Forse qualcuno potrà scambiare la mia femminescenza per presunzione ma un uomo per conquistarmi deve dignitosamente sopportare i miei eccessi di prove più o meno palesi. E la dignità non è meno importante della pazienza, anzi. E se non lo fa, peggio per lui. Non sono mica merce a buon mercato, perché mai dovrei correr dietro all’acquirente! Mi sento un bel negozio di lusso nel quale non si fanno mai i saldi. E se voglio, lo sconto lo faccio io! Io costo... ma vendo roba bella! ;)
Come TUTTE le DONNE! Se avessero la pazienza d'attendere l'estimatore giusto...
Solo con Corrado ho avuto una pazienza sovrumana - quasi angelica - che ha rischiato di farmi venire spesse volte un travaso di bile. Ero certa che ne valesse la pena perché avevo riconosciuto fra le sbarre delle prigioni che ci attanagliavano al momento, l’uomo perfetto per me. Sono stata lentamente perseverante senza mai costringermi a compiacere il suo ego. Solo volutamente, a scopo acquisitivo. E non nascondo di aver provato un sottile piacere nel prendermi gioco di questo bisogno maschile. Gratificazione indotta. Insomma, non se n’è mai accorto o comunque non ne ha mai avuto le prove dei miei cedimenti emotivi e questo lo disturbava non poco! Perché voi uomini non ci siete abituati alla donna (solo apparentemente) distrattamente impassibile e di solito scappate a gambe levate da siffatta femmina. Vi garba un monte quella che vi chiama, vi cerca, vi messaggia allorquando siete spariti dopo un coito ambulante, della cui gradevolezza ella non ha avuto nemmen modo di rendersi conto, troppo presa a far presa su di voi (invece di prendervi a sberle!), quella che vi fate vivi ogni tanto se fa cenno d’essersi stancata a rincorrervi o solo se ha allentato il passo, quella – insomma - che gratifica il vostro ego di maschio col complesso del pisello piccolo. Quella che non vede perché ha troppo fumo negl’occhi e quel che brucia è la propria autostima. Quella alle cui spalle potete fare di tutto perché non si volta mai, annichilita dall’insicurezza.
Donne – se scappano, lasciateli scappare – ma avete mai visto la Gioconda o I Girasoli scendere dalla cornice e rincorrere un visitatore che non si è soffermato abbastanza a guardarli per accorgersi che sono dei capolavori? Peggio per loro. Se sono sciocchi, ignoranti, vuoti o insensibili. Che vorreste mica un uomo così accanto? Ma secondo voi, un cuoco appassionato vorrebbe cucinare per un habitué del McDonalds? Che valore possono avere le perle per i porci? E allora, smettete di gettarvi nella loro merda! Siete preziose, creative, uniche, meravigliose. Fiori rari in attesa della mano che saprà cogliervi. Non fatevi strappare come foste erbaccia. E’ bene che davanti al quadro si fermi solo colui che è in grado di cogliere i dettagli e le sfumature, apprezzare lo spessore e la curvatura della pennellata, valutare l’atmosfera, interpretare il momento… gli altri sono solo perdita di tempo. Quelli che gettano un’occhiata frettolosa e passano senza quasi soffermarsi tranne che per sbirciare narcisisticamente il riflesso del proprio volto sulla cornice lucida, è bene che passino oltre e possibilmente trovino la pace del moscerino sul parabrezza, che prima o poi incontreranno nel loro svolazzare. Selezione naturale.
E se avete sempre fatto così… si può cambiare!
E se vi piace così, smettete di lagnarvi e di parlare male delle donne, please! :-)

mercoledì, novembre 30, 2005

Vaccini

Stò un po’ latitando a causa di un virus (almeno io credo si tratti di questo, anche se il mio collega esperto dice di no) che non mi da modo di collegarmi continuativamente a internet e non mi lascia usare il programma di videoscrittura in modo decente. Stamani dovrebbe arrivare il beneamato intervento del tecnico e quindi sono ad una postazione diversa approfittando dell’assenza di una collega e quindi sono qui!
Ieri sera ho ascoltato alla radio la trasmissione di Mollica… che disappunto non essere li, caspiterina! Perdincibacco!

mercoledì, novembre 23, 2005

Parole parole

Sono riuscita a lasciare il mio nome e il mio numero in segreteria! Giuro che se ce la facciamo ad andare alla trasmissione il 29 novembre, non chiederò niente di più a Babbo Natale!!! :)
Sono una donna che vive d'emozioni e non di cose!
Intanto ho ricevuto l'invito per il Raduno... e faccio il conto alla rovescia!

martedì, novembre 22, 2005

Milano da bere

Ho avuto la bella idea di un «viaggio» mordi e fuggi a Milano. Io non c’ero mai stata; passata si… di striscio in autostrada, come scalo in aeroporto… e ritenevo che fosse una grossa mancanza la mia. Perché credevo che Milano fosse una metropoli europea. Avendo vissuto a Parigi, brevemente a Stoccarda, visitato fugacemente Londra Lione Atene Monaco e Innsbruck, visto città dell’Europa “povera” come Spalato, Fiume, Dubrovnik, Zagabria ma anche grandi città italiane come Roma, naturalmente tutte le toscane, ma anche Bologna, Venezia, Ferrara, Catania, Reggio Calabria... mai mi era capitato di essere così delusa da una città!
Milano è brutta, veramente brutta e anonima.
Ecco, anonima è la parola giusta! Non sa di niente, non dimostra un carattere, uno stile, un’anima. E’ vuota, insipida. Sporca, incompiuta. Non esiste una strada senza una transenna, un cantiere aperto. Una via senza un muro scritto, scarabocchiato, imbrattato. Un locale che dia l’impressione di essere schietto, originale, incontaminato, ricercato in modo sincero e non artificioso.
A Milano si fa il breakfast, il lunch, il brunch, l’happy hour e si spende un capitale per mangiare e bere dei veri porcai! Per Milano girano come zombie personaggi ombre di se stessi che rincorrono inutilmente icone di benessere a discapito della parte vera dell’essere umano. Bruttissima impressione. Non me ne vogliano i “milanesi” ma non li invidio per niente!
Keith Haring
E per fortuna che alla Triennale c’era The Keith Haring Show! Non avrei mai creduto mi potesse piacere così tanto! A prima vista lo si potrebbe prendere per un ciarlatano ed è questa la sua forza, perché ti trascina dentro la sua follia in un battibaleno e dopo qualche tela inizi a pensare che fosse un genio! Un visionario, un utopista che si è dato totalmente al suo sogno – visione onirica - e alla sua missione. Magari se Milano fosse stata bella, non saremmo nemmeno entrati in un museo e ci saremmo persi questo spettacolo!

Credo sia una fortuna non essere mai tristi al momento di rientrare da un viaggio. Perché comunque è sempre una festa accarezzare con gli occhi le care dolci colline trapuntate di vigneti, orlate di cipressi, incastonate di splendidi borghi, ricamate da sinuose strade di campagna della mia cara splendida Toscana. Che sia estate o inverno, primavera o autunno, i colori sono sempre una gioia, gli odori fragranti. Le feste e le sagre non mancano mai a ricordare i cicli della Natura e la Natura è profondamente nella nostra cultura e nel nostro quotidiano.

giovedì, novembre 10, 2005

Doppi e mezzi sensi...

Amore... sei proprio la mia mezza mela! :)
Credevo di essere la tua BANANA!
Ah... hai ragione scusa. Sei la mia MEZZA banana!:)
Hahaha!
Scusa sai ma te la sei cercata! Me l'hai messa praticamente in bocca! :)

mercoledì, novembre 09, 2005

Mai prendersi troppo sul serio

Un paio di giorni fa stavo parlando con il mio ragazzo al telefono. Presa da un impeto d’amore, parafrasando una recensione scritta sul retro di Donne che corrono coi lupi, gli dicevo qualcosa del tipo: “perché tu sei un uomo che corre con una donna che corre coi lupi”. E lui, per niente scosso o emozionato da questo attestato di stima, con un tono un po’ alla Panariello mi risponde: “senti là in quanti siamo a correre!”.
Sono tre giorni che ogni tanto ci ripenso e rido. E’ proprio l’uomo per me, fatto apposta per me!

martedì, novembre 08, 2005

Il Clan delle Cicatrici

Una cicatrice è lì per ricordarti una ferita. Perché sennò? Una cicatrice può indurti a valutare i rischi e allo stesso tempo ricordarti che ce l’hai fatta e che sei guarita. E che hai saputo superare le prove in passato e quindi potrai superarne delle altre. Se sposto la testa di lato e con la coda dell’occhio guardo indietro al mio passato, è delle cicatrici che sono orgogliosa. Sono loro che rendono robuste le mie gambe. A volte anche pesanti ed è difficile fare un passo avanti. Ma basta che porti la mia attenzione al disagio e là dentro è racchiusa la risposta. I segreti invece sono la morte dell’anima. La Donna Selvaggia continua a vivere e respirare a fatica dentro di noi e a cercare la falla da spaccare per venire fuori ad ululare. Tenere dentro di sé segreti vergognosi, avere dolori di cui non si può parlare, privarsi del perdono, crea ferite che non si cicatrizzano, imputridiscono ed avvelenano la nostra psiche, che non rendono forti ma vulnerabili. Un segreto può essere un tradimento, un desiderio giudicato, una debolezza, un dramma familiare al quale si è costrette a partecipare mantenendo il silenzio, un’ambizione audace repressa, un sentimento mai dichiarato.
[…] Se tuttavia una donna desidera serbare i suoi istinti e la capacità di muoversi liberamente nella psiche, può rivelare il suo o i suoi segreti ad un essere umano degno di fiducia, tutte le volte che lo ritiene necessario. Di solito una ferita non viene disinfettata e poi abbandonata a se stessa: viene pulita e medicata più volte mentre va guarendo.
Quando un segreto viene finalmente rivelato, all’anima occorre di più di una semplice risposta come: “Davvero? Ma che peccato” oppure “Insomma, tanto si sa che la vita è dura”. Chi parla deve cercare di non svalorizzare la questione. Ed è una fortuna se chi ascolta lo fa col cuore aperto e trasale, rabbrividisce, prova quel dolore senza crollare. In parte la guarigione da un segreto sta nel raccontarlo in modo che altri ne siano toccati. Così una donna comincia a riprendersi dalla vergogna ricevendo il soccorso e le cure che le mancarono al momento del trauma. […]
E’ così che si cura la ferita. Condividendo il segreto. Non semplicemente raccontandolo ma condividendolo. Talvolta si racconta per acuire il dolore, si racconta alle persone sbagliate per farsi ulteriormente giudicare e si tace alle persone che ci amano per timore che non ci amino più. O per timore che ci comprendano, più che per il contrario. Una volta ho passato una serata strana con un’amica, complici forse consapevoli due Negroni, in un luogo del tutto inusuale per aprire l’anima, in mezzo alla folla e al rumore assordante ci siamo aperte l’un l’altra e ci siamo scoperte profondamente unite e abbiamo condiviso le paure e il dolore. Mi sa che una delle foto là sotto è stata scattata proprio quella stessa sera.
Quella sera quella mia amica è entrata a pieno titolo nella mia tribù, ovvero nel Clan delle Cicatrici.

lunedì, ottobre 31, 2005

Halloween

Ragazze... stanotte è la nostra notte! Piantate le radici, connettetevi all'energia della luna nuova... riempitevi della sua energia! E' l'ora di esprimere il vostro desiderio!!!

L'orso della luna crescente

Ho quasi finito di leggere Donne che corrono coi lupi... Mi mancherà, forse un giorno lo rileggerò. Ho iniziato a leggerlo nel luglio del 2004... impossibile leggerlo più velocemente. E' veramente molto intenso e denso di energia, entusiasmante. Un libro che ti accompagna e ti forma. Ti aspetta e ti forgia. Ho incontrato una storia speciale, che mi ha colpita più delle altre perchè l'ho vissuta in prima persona.
E' un libro che consiglio a tutte le donne.

sabato, ottobre 29, 2005

A trentatrè anni ho capito che...

... la maggior parte della gente ha paura a stare da sola e s'accoppia a caso. Ci son quelli a cui va bene tutto, basta poter ricalcare tranquillamente e senza pretese la vita che la società ha programmato. Quelli a cui non va bene tutto invece, chiudendo gli occhi della mente sovrappongono, all'altra persona una persona ideale e poi pian piano si abituano. A volte le cose che non piacciono sono talmente evidenti che pur di non vederle si autoaccusano di peccare di superficialità. Anche io sono stata educata dalla società, anche io ho avuto paura a stare da sola, anche io ho fatto finta di non vedere. Ringrazio chi ha messo dentro di me questo mio terribile infaticabile implacabile carattere per cui non posso, non ce la faccio a tenere la testa sotto. Ringrazio mia madre che, seppur essendo stata il maggiore strumento di quella società omologatrice mi ha trasmesso la tenacia, l'orgoglio dell'autosufficienza, la devozione ai propri ideali; ringraziol'angelo che ha messo sulla mia strada Alessandra. Per diversi motivi. Con il suo aiuto, più o meno consapevole, ho scardinato diversi schemi e cliché. La fiducia e stima nel sesso femminile, la sorellanza. Mi ha insegnato che non ci si deve vergognare della propria capacità di sedurre per paura di apparire sciocche e superficiali ma anzi, dobbiamo andare fiere del nostro potere: il nostro cervello si giudica a parte! Mi ha spinta a vivere a pieno la mia femminilità!Con la sua fragilità e le sue ansie mi ha insegnato che sono in grado di donare. Con la sua amicizia e presenza, che sono capace di ricevere. Con la sua comprensione e appoggio, che ho il diritto ad essere imperfetta e non per questo indegna di amore. Sembrano sciocchezze, soprattutto agli uomini. Perchè la loro educazione condiziona in altri modi. Lo stesso angelo deve aver messo sulla mia strada anche Sonia, che mi ha insegnato che si vive benissimo anche senza un uomo, anche se vorrei tanto che lo stesso angelo le mettesse sulla strada la persona giusta per lei. Con lei ho vissuto la libertà ed ho scoperto che non c'è niente di male in questo. Libertà di scegliere dove passare una serata secondo l'istinto e la voglia del momento e non seguendo una logica femminile condizionata, libertà di mettersi una gonna e un bel paio di tacchi in barba al giudizio e all'invidia delle altre donne. Libertà di mettersi anche in pantaloni se non ti senti più a tuo agio perchè magari hai messo su qualche chilo, senza per questo essere giudicate e criticate. Libertà di esser se stessi, alla faccia di chi ci vorrebbe diversi!
E' merito delle mie tre migliori amiche se sono quella che sono e non quella che credevo di dover essere... ed anche mio. Viva le donne!
Tutto questo discorso per arrivare dove? Che c'entra con la premessa? C'entra... eccome se c'entra! Perchè ho dovuto lavorare molto su me stessa prima di poter esser pronta a questo amore!

martedì, ottobre 25, 2005

Il Risveglio della Dea

Ieri sera si è concluso il ciclo di tre serate che aveva come tema “la natura della femminilità”. L’energia femminile e la natura selvaggia del femminino ed in futuro il tantra e l’energia sessuale sono temi che mi affascinano e stimolano la voglia di lavorare su me stessa. Abbiamo delle risorse meravigliose dentro il nostro utero! Vorrei davvero tanto poter far diventare tutto questo il mio lavoro un giorno… per avere ancora più tempo da poter dedicare all’esercizio e spazio per sperimentare. Giocherellando con Google ho trovato questo convegno che mi pare interessante, così come anche i libri di cui si parlerà. ilrisvegliodelladea

Visitina lampo al cimitero

Mi soffermo nella cappella di famiglia giusto il tempo di un paio di preghiere e due chiacchiere con la nonna, le lascio un fiore. E’ buio, adesso fa buio presto… mancavano pochi minuti alle sette. Mi sentivo molto serena e al sicuro aggirandomi sola fra le tombe, come se mi sentissi protetta da quelle anime sagge di un’altra dimensione. Mi avvio comunque verso l’uscita per timore che mi chiudano dentro. Avevo provato a leggere l’orario fuori dall’entrata ma era mezzo cancellato, però non doveva mancar molto. Non che mi spaventasse l’idea di restar chiusa là dentro… ma non avevo la più pallida idea di come fare per uscirne, poi! Svolto l’angolo dirigendomi verso l’uscita… mi fermo… mi va di fare una foto… poi mi muovo di nuovo e, fermo, immobile sulla porta con le chiavi in mano un’ometto, il custode, che mi guarda stranito: “tu m’ha’ fatto piglià un colpo, il che tu’ ci fai a quest’ora… tutta vestita di nero fra le tombe!” E’ stato troppo comico! Eppure dovrebbe esser un luogo familiare per lui, mentre io ero pienissimamente a mio agio. Mi è venuto in mente di rispondergli “c’è ma d’aver aver paura de’ vivi, mica de’ morti!”

lunedì, ottobre 24, 2005

Donare il sangue non costa niente


Ieri siamo stati al pranzo sociale dei donatori della sezione di Segromigno in Monte. Dopo un iniziale imbarazzo dovuto ad almeno una cinquantina di paia d'occhi che mi scrutavano come si fa con le intruse (saremo stati almeno 500 persone = 10% di curiose - perchè erano donne quelle che mi guardavano) mi sono tranquillizzata sedendoci al tavolo insieme ai compagni d'infanzia o poco più di Corrado. Beh, ormai sono a pieno titolo nella comunità chiusa Segromignotta! Ho anche il Diploma!!! :)

mercoledì, ottobre 19, 2005

_____________RADUNO NUMERO UNDICI!!!

Allora pare sia ufficiale!
Il RADUNO sarà a FIRENZE !!!!
Claudio Baglioni
sarà a casa nostra!!! Non so descrivere la gioia che mi da questa notizia! Numero uno perché finalmente ci è stata data una data!
Il 17 dicembre alle 17
al Palasport di FIRENZE! Numero due perché sarà a FIRENZE! E con questo dimostra ancora una volta il suo amore per la nostra bellissima città! Ho proprio voglia di partecipare attivamente all’organizzazione delle coreografie, al comitato d’accoglienza dei Clabbers e del mio amatissimo Claudio! Chissà se sarà la volta buona che riuscirò a parlarci, a fargli delle foto!(per questo sarà meglio che ci pensi Corrado, sennò verranno tutte tremolanti!)

MI SCOPPIA IL CUORE!!! :)

venerdì, ottobre 07, 2005

mercoledì, ottobre 05, 2005

Estratto conto

Per motivi di lavoro ho spesso a che fare con somme, resoconti, liste, aggiornamenti, insoluti, sconti, provvigioni, premi, scadenze…
Mi sono domandata tante volte… ma quante volte l’ho “incontrato” Claudio?
Vediamo se con l’aiuto del Web riesco a stilare una bella lista con tanto di date luoghi e nome dell’evento!
Dunque, in progressione cronologica:
1. 20 settembre 1985, Stadio Pistoia, Tour Notti di Note
2. 15 marzo 2000, Palasport Firenze, Tour Blu
3. 08 aprile 2000, Palamalaguti Bologna Tour Blu
4. 31 maggio 2000, Palaevangelisti Perugia, Tour Blu
5. 10 giugno 2000, Palaeur Roma, 6° raduno Clab
6. 19 agosto 2000, Anfiteatro Fiesole, Tour “Sogno di una notte di Note”
7. 18 agosto 2001, Sporting Club Salle des Etoiles Montecarlo, Per Incanto
8. 06 ottobre 2001, Foro Italico Stadio Pallacorda Roma, 7° raduno Clab
9. 15 dicembre 2003, Palasport Montecatini, tour Crescendo
10. 09 marzo 2004, Palasport Firenze, tour Crescendo
11. 20 luglio 2004, Parco Mediceo di Villa Demidoff Pratolino, tour Cercando
12. 12 settembre 2004, Viterbo, 10° raduno Clab
13. 07 dicembre 2004, Santa Cecilia Roma, Cercando un Gran Finale
14. 02 luglio 2005, Circo Massimo Roma, Live 8

E questo perché E festa sia di inizio anno a Roma è stato rimandato a causa dello Tsunami, il concerto a bordo del Costa Fortuna di aprile è stato annullato a causa della morte del Papa (avevamo già i biglietti) e a Lampedusa non sono potuta andare… ehm… a causa di Corrado che non poteva venire (fosse stato più vicino nulla mi avrebbe fermata!) …perché sennò la lista sarebbe stata molto più lunga!
Aspetto con impazienza che venga comunicata la data del prossimo raduno, stò andando in crisi di astinenzaaaa!
Claudio dove sei!!!!

lunedì, ottobre 03, 2005

La conquista della PAURA

Talvolta la gente trova che essere teneri e schietti sia pericoloso
e sfinente.
L'apertura sembra esigere e consumare molta energia, perciò si
preferisce nascondere il proprio cuore tenero.
La vulnerabilità può a volte rendervi nervosi.
È scomodo sentirsi nudi e crudi, perciò desiderate intorpidirvi.
Cercate qualche anestetico, qualcosa che vi fornisca intrattenimento.
Allora riuscite a dimenticare il disagio della realtà. La gente non
desidera vivere la propria schiettezza nemmeno per quindici minuti...
Per il guerriero, l'impavidità è l'opposto di quel metodo.
L'impavidità è una questione d'imparare come essere.
Sii quel che sei: questo è il messaggio, che è una
sfida per quello che chiamiamo il mondo crepuscolare,
ovvero il mondo della comodità nevrotica in cui usiamo ogni cosa
per riempire il vuoto.
(Chögyam Trungpa, "La conquista della paura" )

venerdì, settembre 30, 2005

La vertigine non è paura di cadere ma voglia di volare

Trovo quest’affermazione assolutamente geniale. Mi ha colpito in mezzo alla fronte, direttamente al terzo occhio. Sembra una frase banale ma propone un punto di vista completamente speculare a quello usuale e per questo sconvolgente. Soffro di attacchi di panico, fortunatamente leggeri, molto leggeri…. si potrebbero definire forti attacchi d’ansia. Ma sono molto invalidanti per una iperattiva indipendente come me! Soprattutto vivo questa cosa come una limitazione, come una debolezza, come una falla nelle mura della mia fortezza.
E se l’attacco di panico fosse una manifestazione della mia voglia di volare e un colpo di piccone a quelle mura troppo alte? Questa domanda mi stà facendo tremare le mani. Solo al formularla nella mia mente sento arrivare le sensazioni dell’attacco di panico. Forse è la domanda giusta.

Mi fido di te, io mi fido di te. Cosa sei disposto a perdere?

E questa pare essere la risposta. Fidarsi dell'amore, della vita, di se stessi.

Le mura tengono. Tengono ancora al sicuro questo cuore che però ha una tremenda voglia di amare. Mi sento incapace. Ecco cos’è. L’attacco di panico è la lotta fra la paura di cadere e la voglia di volare.

lunedì, settembre 26, 2005

Identità scaduta

Sono forse l’unica italiana con una foto con sfondo naturalistico sulla carta d’identità? Venerdì sono andata a rinnovare il documento e di quello scaduto mi hanno restituito la foto. Identità a rendere. Sono cambiate molte cose da quell’identità a questa.
Identità
Sono cambiata io, la mia autocoscienza e l’indirizzo di casa. Stesse considerazioni le feci a suo tempo quando rinnovai la carta scaduta quest’anno. Sempre in meglio. Paradossalmente mi sento più bella e più giovane, felice, cosciente, donna. Spero di fare le stesse considerazioni fra cinque anni. Avrò un nuovo indirizzo, sarò più consapevole e quindi serenamente felice.

mercoledì, settembre 21, 2005

Da stasera si ricomincia...

Danza del Ventre
Luglio 2004 - Saggio di Danza del Ventre

Per pigrizia, mancanza di tempo, progetti che assorbivano la mia attenzione e la mia creatività, la scorsa stagione non è a passo di danza che ho proseguito il mio cammino di crescita femminile, ma da stasera… l’energia femminile torna a ondeggiare sensualmente! Chissà se il prossimo anno riuscirai a non venire a vedermi! No che non ci riuscirai! :) Perché quel progetto eri tu! :)

lunedì, settembre 19, 2005

A dieta!

Ma non era un blog in cui si parlava d’amore questo? Dell’amore in generale, d’accordo, ma in particolare di quello che lega un uomo ad una donna…
E allora? Mi sto rammollendo? Ho messo a letto il mio spirito selvaggio? O l’ho messo a tavola con i piedi sotto e ben allungati? A giudicare dai rotolini che ho messo su, parrebbe proprio di si! :)
Perché si ingrassa quando ci si innamora? Se l’amore è corrisposto è chiaro… sennò… è il contrario! Per lo meno questo è quel che succede a me. E l’idea di mettermi a dieta da una parte mi piace, perché vorrei per una volta essere contemporaneamente innamorata ed in forma… dall’altra mi spaventa per l’associazione mentale che ho a causa delle esperienze passate (altresì detto SCHEMA) che “Helga magra” = “Helga infelice”.
Però quando ingrasso non mi piaccio più e se non mi piaccio più temo di non piacere più nemmeno al mio uomo ed entro in paranoia. Ieri il mio amore mi ha detto una delle cose più belle che mi abbia mai detto e per di più è stato anche piuttosto convincente: non dimagrire, mi piaci molto di più così che prima! (questa è la traduzione… non si può per pudore e privacy riportare la frase reale!)
A dieta mi ci metto lo stesso, perché ho deciso che voglio star bene e devo farlo per me stessa, per il mio benessere psicofisico. Devo solo trovare un modo equilibrato ma che non mi faccia morire di fame! :)

Tra fango e neve...

Magnolia (Negrita)
Lentamente scivola la tua mano su di te
Quel tanto che basta per trasformare ogni carezza in un gemito
Ti guardo accaldata contorcerti tra le lenzuola umide
Golosa ed implacabile
Forza, fammi male fin che vuoi
Lo sai

Pioggia io sarò per toglierti la sete
E sole salirò per asciugarti bene
Vento arriverò per poterti accarezzare
Ma se vuoi, se tu vuoi,
Tra fango e neve, fango e neve impazzirò

Ti ammiro per come ti approcci a questi anni mutevoli
Mi piace quel tuo senso pratico
La tua forza e l’ironia
I cieli neri intorno a noi sono soltanto nuvole
Che dolcemente soffi via
E niente può far male più
Lo sai

Pioggia io sarò per toglierti la sete
E sole salirò per asciugarti bene
Vento arriverò per poterti accarezzare
Ma se vuoi, se tu vuoi,
Tra fango e neve, fango e neve impazzirò
Viareggio...
Finché pioggia diverrò per toglierti la sete
Sole io sarò per asciugarti bene
Vento arriverò per poterti accarezzare
Ma se vuoi, se tu vuoi,
Tra fango e neve impazzirò

Vieni con me vieni con me…

Fino alla fine fino alla fine del mondo...

mercoledì, settembre 14, 2005

Caccia alle Streghe!

Medium, chiarudente, ciarlatana…
Mi domando perché quando si scopre il diverso dalla norma la paura fa diventare diffidenti al punto da sbattere addosso ad una persona i peggiori aggettivi. Nemmeno il beneficio del dubbio.
Paura paura, via via, brucia la strega, bruciala!
La cronaca di questi giorni ci parla di un’infermiera che ha ricevuto il dono dopo due stati di coma e un tumore.
Sente le voci, parla con le anime.
Ha ridato la pace ai genitori di una ragazza scomparsa tre anni fa, dando indicazioni del luogo dove si trovava: a 122 metri sul fondo del Lago di Como. E’ stata creduta da dei sommozzatori volontari che hanno individuato l’auto e recuperata dal nucleo dei Carabinieri. Questo è quanto. L’ha trovata. Spiegatemi come ha fatto e datemi le prove se volete sostenere che non è quel che dice di essere.

venerdì, settembre 09, 2005

Joe Temerario

IMGP3350

Ha aperto il concerto con Una città per cantare. Fra le mie preferite, fra le altre ha cantato Sei volata via, Cambio stagione per finire con la meravigliosa Non abbiam bisogno di parole.
A mio avviso è un ottimo artista anche se come intrattenitore lascia un po’ a desiderare. Non è un animale da palcoscenico come il mio Claudione insomma… ma non ha tradito le mie aspettative, è stata una serata piacevole, nonostante la pioggia che ininterrottamente è venuta giù per tutta la durata del concerto (appena un’ora e mezza – forse ridotto a causa delle pessime condizioni del tempo!)
Ci vuol altro che la pioggia per impedirmi di assistere ad un concerto! Ad un concerto di un cantante che mi piace! Purtroppo, anche se molto vicini, non siamo riusciti a vedere un gran che… fra gli ombrelli! E quindi non abbiamo potuto far altro che ascoltare e guardare ciò che ci circondava… Ron parla degli occhi, degli sguardi e degli specchi dell’anima… parla molto spesso di occhi nelle sue canzoni.
Ho visto con tenerezza un padre che stringeva un figlio sotto l’ombrello e cantava mestamente una canzone poco conosciuta; ho visto una signora sulla sessantina agghindata a festa, con i sandali coi tacchi e gli strass in una pozzanghera e lo sguardo perso e umido d’emozione; ho visto gente frustrata e violenta che litigava per futili motivi di ombrelli e spazi non rispettati; ho visto una giovane donna seduta sotto il palco in mezzo all’acqua che ascoltava in religioso ed immobile silenzio.

Altro che Baglioni! E' lui il vero mito della canzone italiana!

Anche Nino D’Angelo a Mèlito quest’estate ha adempiuto egregiamente al suo compito: farci morire dal ridere! “Viva l’ammòre!” – siamo riusciti ad ascoltare solo due canzoni però… poi siamo andati a cercare una pizzeria, un ristorante, un chiosco qualsiasi per mettere sotto i denti qualcosa – e siamo finiti per mangiare una brioche con gelato – con grande disappunto di Corrado! :) Perché Nino si esibiva alla sagra del pesce… ma il pesce non c’era. Misteri del Sud!

mercoledì, settembre 07, 2005

Viaggiatore sulla coda del tempo

Mi ero quasi arreso all'idea che questa vigilia non avrebbe avuto fine. Sera dopo sera, sarei sceso a lucidare il mio sogno, quasi fosse davvero il momento di partire, ma non sarei partito mai. Prigioniero di una veglia senza tempo, in bilico tra il sospetto che esista davvero qualcosa da inseguire e l'incapacità di tagliare i fili e lasciarmi alle spalle tutto ciò che alle spalle sarebbe rimasto. E invece, no. Accade così. All'improvviso. Il punto esclamativo che ci fa da bussola piega la schiena e diventa interrogativo. Resta lì, immobile, affacciato alla finestra della coscienza, con il sorriso di chi attende una risposta. Possiamo voltarci dall'altra parte, fingere di ignorarlo, ascoltarlo o meno, ma non possiamo ricacciarlo là da dove è venuto. Mi ha preso in contropiede, in un'ora di quelle che abitano la terra di nessuno, che divide la notte dal giorno e mi ha costretto ad aprire la carta geografica dell'esistenza, seguire con il dito le strade percorse e indagare le ragioni che, ad ogni bivio, mi hanno spinto a prendere quella e non un'altra discrezione. Non fosse stato per quel palloncino che, dietro la finestra, saliva a cercare il tetto della notte, non avrei mai trovato la forza di andare. C'era un'energia sconosciuta in quell'immagine: il richiamo irresistibile di stagioni lontane. Ha attraversato la pelle della memoria come una rasoiata, scaraventandomi nel cuore del bambino che sono stato e ricordandomi che per quello sguardo - l'unico capace di verità e stupore insieme - ho sempre provato nostalgia. Nostalgia di una stagione nella quale riuscivamo a prendere tutto anche dal niente, il cui richiamo sale ancora più forte adesso, in questo presente nel quale riusciamo a non prendere niente nemmeno dal tutto. Sono uscito che lei Domani dormiva ancora, incapace di spiegarle che avevo bisogno di strapparmi di dosso una realtà nella quale l'evidenza soffoca e inganna. Un arrivederci, non un addio. Sarei tornato, trovata la terra di utopia, dove le cose sono come dovrebbero essere: un mondo a forma di lei. Viaggiare per viaggiare, senza barattare il viaggio con la meta, ne preoccuparmi del fatto di non sapere bene dove andare. Meno si sa, più si va lontano, pensavo. Legando un'ancora e un aquilone, ho tracciato la rotta. Un viaggio verticale, a cercare il cielo al di là del sole e la terra sotto il mare, attraversando questo abisso di luci e suoni a riempirmi gli occhi di meraviglie, come se ogni secondo fosse l'ultimo, dentro il dolore amaro del non poter versare quell'abisso anche nel suo cuore. Volevo raggiungere il tempo e fissarlo, almeno un istante, negli occhi, per capire cos'è questa cosa che abbiamo creato e che, a un certo punto, ci sfugge di mano, ci rende schiavi e ci uccide. Ma, di fronte a questa notte senza fondo, ho capito che fissare il tempo negli occhi non si può. Se siamo fortunati, riusciamo appena a scorgerne la coda. Ma è bugiarda come l'orizzonte: più ti avvicini, più si allontana. Il futuro è così, inganna da lontano e il tempo si traveste da spazio. Per smascherarlo ho costruito questo oggetto strano. L'orologio che divide con me questa stanza. L'unico che mi permette di misurare I illusione che non sia più la musica ad andare a tempo, ma il tempo che va a musica. Sarei potuto arrivare ovunque, ma non sarei mai riuscito a sbarcare da me stesso. I ricordi sono zavorra che pesa della quale, però, non ci si può liberare. Se li lasci cadere, hai l'impressione di salire in alto, ma, in realtà, è un altro quello che vola al tuo posto. Mi sono chiesto tante volte se ci fosse qualcuno all'ascolto. Se, da qualche parte, due occhi scrutassero questo lato della notte, se un dito indicasse nella mia direzione o un orecchio percepisse un suono, un segnale, un respiro lontano e indistinto come la voce del mare per chi si avvicina ad una conchiglia. Ma niente. Sono domande destinate a vagare senza risposta. Eppure non ho mai smesso di trasmettere. Né mi arrendo all'idea che tornerà un tempo nel quale riscopriremo il bisogno e il gusto di incontrarsi. Mentre guardo le foto e lascio scorrere le immagini che ho di lei, mi rendo conto che non è solo il ricordo che invecchia. Questo profilo che quasi fatico a riconoscere non è l'effetto della distanza o di una memoria che perde definizione e si mangia i dettagli. Domani invecchia, invecchia davvero. Lo so, lo sento ed evidentemente lo sentono anche queste immagini che cambiano, giorno dopo giorno, tra le mie mani. E' come se lei mi volesse dire qualcosa. Volesse farmi capire che in questa asimmetria temporale, in questa deriva di anime che si allontanano, siamo destinati a diventare le sponde opposte di un oceano che non potremo mai più attraversare. Ascolto queste parole vorticare dentro di me e mi chiedo chi sarà la Domani che incontrerò, se mai mi capiterà di incontrarla. Qui, in questa immensa scatola di vetro che fa soffocare, in questo labirinto infinito, in questa continua partenza senza arrivo, mi rendo conto che Domani diventerà sempre più ieri e che non so più dove sia, ne che nome abbia il tempo nel quale poterla raggiungere per essere ancora insieme. Legando il palloncino, mi sono illuso di poter imprigionare il sogno senza pensare che il sogno nasce libero ed è lui che sceglie noi. Possiamo farci tela per i suoi pennelli, ma non ci è dato dipingere; possiamo lasciarlo atterrare, ma non possiamo tracciare la rotta. Deve essere libero di migrare e portare scompiglio in altri cuori e altre coscienze, solo così corriamo il rischio di incontrarlo ancora e ritrovare il desiderio di partire. Così credo di aver sciolto il nodo e lasciato che volasse via. E, mentre lo guardo salire verso il tetto della notte, mi piace pensare che possa passare anche davanti alla tua finestra a consegnarti questi pensieri disordinati e la voglia di seguirne la scia. Chissà, forse, allora riusciremo a incontrarci ancora. Dopo tutto, se anche tu vedi la stessa luna, vuol dire che non siamo poi così lontani.
Claudio Baglioni

Il viaggio come metafora della vita

"Quando si va verso un obiettivo, è molto importante prestare attenzione al Cammino. E' il Cammino che ci insegna sempre la maniera migliore di arrivare, e ci arricchisce mentre lo percorriamo."

Paulo Coelho – Il Cammino di Santiago

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"… fa che il viaggio di un uomo non sia la bugia di una meta ma la verità della strada più lunga e segreta…"

Claudio Baglioni – Per Incanto

martedì, settembre 06, 2005

Sì, viaggiare...

Distrutta, sfinita, a pezzi! Ci siamo fatti il totale di circa 5.000 Km in treno in 4 settimane! Basta, mi dondola tutto! Mi sento la testa vuota come quando sono sbronza, solo che non sono sbronza!
IMGP3265
Ho deciso. A casa! Almeno il prossimo fine settimana sto a casa. Mi trasferisco da Corrado, da venerdì sera a lunedì mattina!
Magari, eh?! Non ci crede nessuno che non mi verrà in mente di andare da qualche parte! Mh… ad esser sinceri, nemmeno io! :)

Viaggiare. A volte mi domando se è una passione o un’ossessione. Sono curiosa di vedere cose nuove, assaporare sensazioni sconosciute, catturare scorci di vita, sperimentare angoli con visuali diverse. Ogni viaggio, che porti più o meno lontano, per molto o poco tempo, ti lascia sempre qualcosa ed ha sempre un perché. Ti porta sempre delle risposte, allarga gli orizzonti e a volte sfrangia i dettagli inutili ovvero chiude a cerchio delle linee che non hanno più strada, esplodendo come una bolla di sapone. E come l’acqua e sapone che torna ad esser acqua e sapone, le emozioni ritornano ad essere semplici emozioni pronte ad esser investite e rivestite di nuove spinte verso nuove vie. Energia che torna allo stato originario, pronta a tornare in circolo. Mi domando se mai avrò posa e forse mi spaventa e spaventa chi mi circonda ma poi mi guardo allo specchio e vedo che io sono questa, mai uguale, sempre diversa, in continua evoluzione e proprio per questo sempre la stessa. E proprio per questo mi ama chi mi ama e mi detesta chi non mi comprende. Viaggiare, si può anche senza muoversi. Col pensiero, con un libro, con una canzone, un ricordo, un odore, un’espressione colta nel volto di un estraneo, di un bambino. Non riesco a fermarmi. Proprio non ci riesco. La notte sogno, sempre molto. Ma stò viaggiando o forse fuggendo?

Fuggire dalla mediocrità, dalle gabbie e dagli schemi, alla ricerca dell’essenza delle cose, della purezza delle emozioni e dei sentimenti. Alla ricerca di luoghi magici e rigeneranti. Senza mai fermarsi per non dare il tempo agli schemi chi chiudersi intorno. Come passare una cimosa sulla lavagna e scrivere di nuovo e cancellare ancora impegnandosi a dimenticare di saper scrivere.
Alla ricerca di un equilibrio. Credo fortemente che per vivere non si debba ne’ isolarsi all’interno di una nicchia di simili e quindi preservarsi all’interno di una élite ne’ arrendersi agli schemi sociali e cedere all’ipocrisia della vita che rincorre l’apparire. Nessuna delle due cose ti arricchisce ne’ ti preserva dall’infelicità. La sfida è vivere con i propri valori, in continua ricerca di sé stessi, sfruttando l’onda provocata dal dolore della convivenza col mondo contingente per cercare di tirarsi sempre sopra il pelo dell’acqua. E’ faticoso ma questa è la vita. A volte piove anche in mare e sembra poca la differenza fra stare sotto o stare sopra. Ma prova a respirare, sotto! L’anima è aria, respiro divino. Pneuma. L’anima soffoca se manca la libertà di respirare.
Viaggiare sì, ma anche saper fermarsi e trovare il coraggio di ripartire. Riuscire a sentire il momento giusto per ogni cosa e questo speciale senso si atrofizza vivendo in modo arrendevole.

mercoledì, agosto 31, 2005

Bonjour la France

Mi dispiace enormemente non avere il tempo per scrivere sul mio blog. Da quando siamo rientrati dalla Calabria sono riuscita a fare un solo post e… mezzo su quello culinario… non ho nemmeno caricato tutte le foto su flickr! Questa è la seconda “infernale” settimana di rientro al lavoro… ma domani si parte di nuovo! Parigi! Festa mega galattica sabato sera per l’opening della boutique parigina di uno dei marchi che produciamo e viaggio e soggiorno all inclusive offerto dalla maison! E io mi porto anche Corrado! Eh eh… ognuno lavora per la ditta che si merita! :)

giovedì, agosto 25, 2005

Pentidattilo

Siamo arrivati ai piedi di questo suggestivo paese disabitato e ci siamo fermati a bere qualcosa in un chiosco arrampicato sulla roccia. Alcune donne all'ombra di un ombrellone mondavano patate. Non so nemmeno come abbiamo cominciato a parlare con loro. Una di esse, la più giovane, che doveva avere almeno 45 anni, con un sorriso speciale diceva che presto il paese non sarebbe più stato deserto, che la gente sarebbe tornata ad abitarlo e lei aveva tutta l'intenzione di esser la prima. Ci spiegava che fino ad oggi, lavorando in città, era impossibilitata per via della distanza e soprattutto dei disagi dell'inverno. Ma adesso non lavorava più in città.
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"Sai, io sono credente, o meglio, religiosa. Vicino alla natura mi sento parte di essa e mi sento più vicina a Dio".
Ho sentito una gradevole familiarità e affinità con quella donna semplice. Una Donna Selvaggia, una Sorella, una Strega. Fa piacere incontrare propri simili! Viene voglia di ballare intorno al fuoco!

domenica, agosto 07, 2005

Chiuso per ferie

Un piccolo messaggio per salutare gli amici bloggers... domattina sveglia alle 5.00, partenza alle 5.30 da Segromigno per passare da mammà a Agliana e farci accompagnare alla stazione... l'Eurostar parte da Firenze alle 8 circa e alle 4 saremo a Reggio Calabria... quindici giorni interi interi insieme al mio Amore! :) Mi dovrà chiedere pietà! :)
Allora ciao... ho preso tutto, si... vabbè è uguale, se mi manca qualcosa lo compro! :)
Baci... al 22/8!

giovedì, agosto 04, 2005

Rumori

Stamattina ero da sola nell’ufficio del mio principale a vestire e spogliare il manichino per fare le foto ai capi della collezione estiva del prossimo anno. Così assorta, nei movimenti ripetitivi e meccanici ho isolato un suono familiare che proveniva dal laboratorio al piano di sotto… il rumore di una macchina da cucire e più precisamente quello di una taglia e cuci che mi ha riportato all’infanzia, a quando mia madre lavorava in casa, notte e giorno, perché le spese erano tante con due figli e mio padre, operaio, era in cassa integrazione. Era sempre curva su quella macchina, sempre nervosa ed arrabbiata e triste perché non poteva essere la donna e la madre che avrebbe voluto. Mi riprendeva sempre perché avrebbe voluto che l’aiutassi nelle faccende di casa, che era sempre un disastro perché non aveva il tempo e la forza di rimediare a tutto. Io mi sentivo incompresa ed abbandonata. Non ero capace di fare quel che mi chiedeva perché lo pretendeva e mi rimproverava continuamente. Non aveva lo stesso atteggiamento con mio fratello, maschio, che tutto quello che faceva di buono era buono e quel che faceva di sbagliato era perdonato. Quel che facevo di buono io non era mai abbastanza e quel che sbagliavo diventava una voragine che ingoiava qualsiasi merito. Guardo alla mia infanzia con gli occhi di una adulta, forse non del tutto obiettivi, ma ci provo…
9 aprile 1974
Eppure ero una bella bambina sana, intelligente e sensibilissima. Sempre attiva e a volte solitaria persa nelle mie fantasie e nelle mie mille domande. Molto creativa e curiosa. Ero molto brava a scuola, riuscivo a tener testa agli adulti nelle conversazioni, seppur con l’innocenza di una bimba. Gli argomenti che attiravano la mia attenzione erano gli stessi di oggi. Ero già io. Mentre mio fratello è sempre stato una peste, ha sempre rotto tutto quello che gli capitava fra le mani, ha sempre fatto dispetti anche piuttosto gravi agli adulti, a scuola non combinava nulla, era distratto e litigioso. E’ stato bocciato diverse volte, gli hanno dovuto mettere l’insegnante di sostegno.
La mente di una bambina non riesce a comprendere il motivo di una così evidente differenza di rapporto. Ho sentito chiaramente che la mia unica colpa, irrimediabile, era quella di essere FEMMINA. Nonostante questo non ho mai rinnegato la mia femminilità. Non è stata questa la mia reazione. L’ho sentita e vissuta come un’ingiustizia ed ho fatto della mia vita una rivendicazione del diritto di essere FEMMINA. Forse sono riuscita a perdonare almeno un po’ mia madre… che infondo è sempre stata orgogliosa di me. Lei ha sicuramente subito lo stesso atteggiamento da bambina, anzi… probabilmente l’attacco al suo diritto di esser femmililmente un individuo è stato molto più feroce ed ha inevitabilmente assorbito gran parte di quella cultura stupida, inutile, deleteria. Mi ha cresciuta come poteva e come sapeva. E forse, se non fossi stata costretta a farlo, non avrei cercato di comprendere i doni che noi donne ci portiamo dentro.

lunedì, agosto 01, 2005

Hit definitiva! :)

AstroHIT Reginella

Io azzarderei qualche interpretazione. Trovo siano scontate le ultime posizioni del Capricorno e della Vergine in quanto segni di Terra notoriamente razionali, realista come un’analista contabile il primo, diffidente il secondo; fa difetto l’altro segno di Terra, il Toro, più aperto al cuore: segno esteta, amante del bello, fortemente attaccato ai valori come la famiglia e il lavoro. Lo fa con passione, molto senso critico e perfezionismo. E’ molto vanitoso e ama essere celebrato.
Il Cancro, a mio avviso, è il segno più dolce dello zodiaco. E’ uno dei 4 segni cardinali, il segno dell’apertura dell’estate, il segno della Luna (infatti è di un lunatico spossante!), è il segno della Madre, è il segno più femminile in assoluto! E’ naturale che sia il segno più attratto dalla musica di Claudio! L’Acquario… sognatore e chiacchierone, vive in un mondo tutto suo, fatto di fantasie che diventano più importanti della realtà! La Bilancia, generoso ed esigente, esteta come il Toro, infaticabilmente fedele, capace dell’impossibile in amore. Come un soldato per la Patria. Ha però spesso un’idea tutta sua della realtà che lo circonda. Non a caso è un segno d’aria! Il Pesci, romantico, sognatore, introverso all’inverosimile! Anche quando appare estroverso, c’è sempre una grossa fetta che tiene solo per sé! Del Toro ne abbiamo già parlato. Aggiungerei solamente che se il Cancro è la Madre, il Toro è il Padre.
Ariete, fuoco e fiamme! Passione testarda. Amante del bello sì, ma di quel ch’è bello per lui, non gli interessa cosa pensano gli altri e va fino infondo, senza mentire mai, in primo luogo a se stesso. Gemelli, il segno più estroverso, giocherellone, solare, egocentrico (quasi quanto il Leone!) spesso tacciato di superficialità… e, ahimè, sono d’accordo. La profondità non è il suo forte, ama cogliere a piene mani in buono della vita. Scorpione passionale, il segno sessualmente più attivo, dicono! Lo trovo un po’ individualista ed egoista. Non lo capisco molto. Così come il Sagittario… non lo saprei descrivere, non lo riesco ad inquadrare.
Queste almeno sono le mie personalissime opinioni!

venerdì, luglio 29, 2005

Sondaggio estivo Reginelliano!

E’ estate fa caldo, al Sud (profondo… tutti tengono a specificare “profondo Sud!” :ma quanto mai sarà profondo sto’ Sud?!) sono tutti al mare… altrimenti non si spiegherebbe la scarsa affluenza alle urne! O forse sono tutti al Nord, a lavorare al fresco?! :) (Nord 40% - Centro 39 % - Sud 19% - Estero 2%)
Lo sapevamo già che la maggior parte siamo donne…
… basta guardarci intorno ai concerti!

Anche se i maschietti sono un fiero 24%!!!
E la nostra età media? 34 anni! Passando da 21 per arrivare a 54 (una fiera coetanea del Nostro!)
Ma la cosa più stupefacente è che l’età media delle donne è 36 e quella dei maschietti invece è 29!!!! La coppia baglioniana perfetta è quindi lei più grande di lui di ben 7 anni!!! ;)Vabbè, questa è una congettura mia… un po’ di parte! :)
Allora, Reginelli Baglioniani… questo è il responso del sondaggio!



Mi spiace per quelli che non hanno fatto in tempo a partecipare… ma tanto è un gioco estivo e poi comunque ho avuto circa 70 risposte, non male per avere un quadro attendibile, no?
Si può azzardare un’interpretazione del risultato senza incappare in acerrime polemiche?

giovedì, luglio 28, 2005

Diario

Mese intenso questo luglio, che si è aperto con il Live8 a Roma, che si chiuderà con il fine settimana a Venezia. Passando per un giorno di ferie nel cuore della settimana il giorno dopo il compleanno del mio Amore, del quale abbiamo approfittato per donare il sangue (la mia prima volta) e per rilassarci serenamente insieme passeggiando nel centro di Lucca e sulle mura. Un mese che comprende il mio onomastico, il primo della mia vita, finalmente trovato dopo intense ricerche. Volevo anch’io un giorno che festeggiasse il mio nome, sempre stato diverso, strano, inusuale, che non passa inosservato. Come me del resto. Un mese nel quale sono finalmente riuscita a ritagliare spazio per me stessa e anche per le persone a cui voglio bene e che contano davvero e conteranno per sempre nella mia vita… in ordine di apparizione… Sonia (sempre la prima), Gabriele (sempre secondo), Tiziano (sempre presente), Alessandra (sempre assente). Questi sono i miei amici, chissà se ne avrò altri nella mia vita, ma ad oggi sono questi. Difetti e difettacci compresi. Un mese in cui ho cantato a squarciagola con il mio Claudio, saltando pazza di gioia, in cui ho gridato il mio amore per il mio Corrado, in cui ho pianto e riso di gusto. In cui mi sono arrabbiata e sentita felice, in cui mi sono ubriacata.
E’ anche il mese in cui il popolo occidentale si è sentito partecipe della storia unito nella musica per abbattere la povertà e in cui si è sentito impotente di fronte all’assurdità degli attacchi terroristici di Londra e Sharm El Sheik.In cui abbiamo visto la grandezza dello spirito umano e la bassezza più gretta e disperata. L’Amore e la Paura. Il Bene e il Male. Due facce della stessa medaglia.

martedì, luglio 26, 2005

La Paura

Io la conosco bene la paura… da 504 giorni soffro di attacchi di panico. Ho imparato a conoscere il significato della parola Paura. Il significato del sentimento Paura. Il significato della Sua presenza nella mia Vita. Forse. La paura è un sentimento generato dalla non accettazione della Morte. Della fine di un qualcosa, di uno stato di rassicurante immobilità… fittizio, dato che la Vita scorre, niente è fermo, la proprietà è un’illusione, la stabilità un inganno. La Morte è una fase della Vita nella Vita. Un passaggio, una porta da chiudere per poterne aprire una nuova. Probabilmente siamo così lontani dalla Natura da non metabolizzare mai totalmente che Vita e Morte sono fasi alterne del ciclo vitale, necessaria l’una all’altra affinché non si risolva tutto in una pozza stagnante di sentimenti e corpi liquefatti e imputriditi. Pare che Morte non significhi Fine di tutto. Se ne fossimo consapevoli fino in fondo non vivremmo la Morte (chiusura di un ciclo) con paura e la Paura con rifiuto, ma la accetteremmo nella nostra vita come qualcosa di necessario. La Paura come un sentimento propulsivo. Accade invece che la paura ci fa da zavorra. Invece di andare a ripulire la ferita che ci fa male, la lasciamo imputridire, ignorandola e negandola non ne agevoliamo la guarigione. E’ lì che i mostri della psiche prendono nutrimento e crescono e proliferano. La paura è per l’anima come il dolore è per il corpo: ti mostra dove e cosa curare! Non è certamente un lavoro facile, perché i mostri della psiche sono esseri vivi anche loro e non volendo perdere la loro oasi dentro di noi hanno imparato benissimo come fare a farci desistere, come illuderci di aver lavorato bene, come nasconderci l’ultima ferita, come approfittarsi dei nostri momenti di stanchezza, come lusingarci con illusorie vittorie. E’ così che siamo tentati di non intraprenderlo nemmeno questo cammino. Ci si annichilisce nella Paura. E come il gatto che si morde la coda, giriamo intorno alla Vita senza mai coglierne l’essenza, nemmeno per un attimo.

lunedì, luglio 25, 2005

Love is the answer

Gli presentavano dei bambini perché li accarezzasse, ma i discepoli li sgridavano. Gesù, al vedere questo, s'indignò e disse loro: "Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite, perché a chi è come loro appartiene il regno di Dio. In verità vi dico: Chi non accoglie il regno di Dio come un bambino, non entrerà in esso". E prendendoli fra le braccia e ponendo le mani sopra di loro li benediceva"(Mc 10,13-16; Cfr, Mt 19,13-15 e Lc 18,15-17).

A questo mondo malato d’odio e di potere che nasconde la sua brama meschina dietro l’ipocrisia di una fede religiosa non è possibile controbattere con la guerra se si vuole davvero trovare una risposta. La risposta è l’amore, la purezza e l’innocenza del bambino. Crescere nuovi individui con le favole e i valori, l’esempio e l’amore, la coerenza e il contatto. Coltivare il bambino interiore dentro di noi, coccolarlo e rassicurarlo, indirizzarlo al rispetto del prossimo, alla gioia ed ai valori dell’uomo figlio del Dio unico.
Se ognuno di noi si dà con costanza ed impegno, coerenza e senza falsi moralismi, negli ideali e negl’atti… ognuno può gettare una goccia d’amore a stemperare il mare d’odio che sta per travolgerci. La paura è il contrario dell’amore, l’odio è il prodotto della paura.
Amore, amore, amore…

venerdì, luglio 22, 2005

Sangue

Te dici che io mi arrabbio facilmente. Forse non è poi così vero… esplodo, do in escandescenze… è vero. E non dico: “sono fatta così.” Ma piuttosto:”sono fatta così, so che è un mio difetto, a volte riesco a contenermi e a lasciare che il sangue si raffreddi… a volte proprio non ci riesco, a volte non ci provo nemmeno… sono molto migliorata rispetto al passato, segno che ci ho lavorato” e anche “Questo è il lato negativo della medaglia, sono certa che il mio temperamento riesca toglierti il fiato! Non esistono medaglie con una faccia sola ed il mio lato peggiore è costellato di difetti ma non oscuro!”
Voglio crescere, evolvermi, spogliandomi e non mettendomi addosso nuove maschere!
Non è vero che mi arrabbio facilmente. Mi arrabbio molto, violentemente, intensamente ma non spesso! La verità è che quando mi arrabbio non puoi non notarlo, lascio il segno! Nessuna mia arrabbiatura rimane inosservata e quindi sembrano molte ma non è così. Io agisco d’impulso, col cuore e col sangue che scorre, piuttosto che “fartela pagare” aspettando il momento giusto, il momento che non te l’aspetti, che sei più vulnerabile… non riuscirei a farlo senza sentirmi falsa… e così sembro cattiva, pericolosa, rischiosa. Non mi va d’esser temuta.
Io ho più paura dei rancorosi, vendicativi implacabili e meschini che ti sorridono e non sai mai quando arriverà il colpo, quelli che non lo sai nemmeno che li hai offesi o delusi (o forse superati) perché ti sorridono ma che ti giudicano e condannano senza possibilità d’appello, e ti penalizzano subdolamente e a volte nemmeno sai chi devi ringraziare della mazzata.
Chi vuole amarmi deve necessariamente accettare il rischio di guardarsi allo specchio, deve esser coraggioso. Troppo comodo prendere solo il buono, il facile, l’utile e il dilettevole! Se fossi diversa non sarei più io… o no? Ma lasciami arrabbiare se ne ho voglia… lasciami essere me stessa!

mercoledì, luglio 20, 2005

Preghiera

Accogli, mio Dio, le parole che mi salgono dal cuore,
proteggi anche questa notte il mio amore.

Veglia su di lui mentre si addormenta
e fa' che nel sonno riparatore trovi la forza
per una vita più intensa e l'energia per un lavoro più fecondo.

Fa' che domattina si svegli senza aver dimenticato il mio nome;
fa' che riceva subito il mio saluto;
fa' che il mio pensiero lo accompagni per tutta la giornata
e lo difenda da ogni cosa bassa e volgare;
fa' che contiunui ad amarmi come l'amo.

E tu, che hai creato il mondo,
consenti che questa scintilla nata in me viva,
diventi fiamma e non si spenga mai.

Rendi questo nostro amore più alto e profondo,
liberalo dalla viltà e dagli inganni
affinché cresca nella gioia e si espanda nella luce.

Fa' che la mia vita serva alla sua
e la sua anima si specchi nella mia,
fa' che mi chiami e gli risponda,
che mi cerchi e mi trovi, oggi, domani e sempre.

Insegnaci a soffrire l'uno per l'altra,
mostraci la via dell'elevazione
perché ancora uniti di cielo in cielo
possiamo ricongiungerci in te, mio Dio, e così sia.


Da qualche tempo sono iscritta ad una newsletter che ogni giorno invia dei pensieri scelti fra quelli che i lettori della newsletter stessa inviano alla redazione.
Mi capita spesso che siano in sintonia col mio pensiero del giorno. Ho ricevuto questa preghiera oggi, l'ho trovata molto bella ed ho desiderato farla mia.
Rispecchia i miei desideri e il mio impegno.

martedì, luglio 19, 2005

Manawee

Io penso che per amare si deve conoscere in modo profondo, accettare e comprendere (dal latino comprehendere, prendere con) sospendendo il giudizio. La madre ama il figlio perché lo conosce profondamente avendolo compreso in se dal suo concepimento alla nascita. Non le importa quali siano le sue manifestazioni esteriori ed esterne, lo ama e lo accetta.
Nelle relazioni affettive si instaurano sempre meccanismi pericolosi, retaggio dell’educazione e della società che ti condiziona. Anche il rapporto madre figlio non ne è esente… anzi è forse la prima palestra di apprendimento al condizionamento.
Liberare la propria vera natura è il lavoro più difficile ed affascinante che si possa accettare ed è il viaggio che ti porta dove puoi scoprire i tuoi tesori interiori e lungo il quale puoi incontrare i tuoi simili. La Donna Selvaggia sceglie l’Uomo Selvaggio come compagno.
La donna selvaggia, quando diventa consapevole di se stessa sceglie un compagno che ha desiderio di apprendere. Un uomo che non ha desiderio di apprendere non è adatto alla donna selvaggia.

L'Uomo Selvaggio ama la sua natura più intima e selvaggia e quella esteriore e seduttiva. Ama la sua luce e il suo buio. E non smette mai di andare a conoscerla nel profondo. Di cercare il suo nome. Solo così non la perderà mai.
Sono infinitamente affascinata da questo testo intenso e denso che evoca in me conoscenze ancestrali, mi risveglia e mi sorprende al tempo stesso. Ogni donna dovrebbe leggerlo ed ogni uomo che ama una donna selvaggia.

lunedì, luglio 18, 2005

Io sono una Strega

Le streghe non sono cattive, cosa credete? Chi vi ha detto questo? Se credete a quello che vi hanno detto senza darvi delle prove, perché non credete allora a quel che vi dico io?
Le streghe sono donne consapevoli. Sono donne prima curiose e poi consapevoli. Sono donne che amano i propri poteri e le altre donne. Sono donne che non fanno guerra a le altre donne ma sono sorelle e madri della propria madre e madri e figlie della propria figlia. Sono donne, bambine, vecchie, che hanno un profondo contatto con la Madre Natura e sprofondano le dita delle mani e dei piedi nella nuda terra e le sue energie sono in sintonia con essa. Crescono ed imparano ed accrescono il loro potere e la conoscenza ed il potere ancestrale delle sorelle che sono state e che verranno. Sono donne che sentono, percepiscono, amano.

Io credo che se Dio ha un sesso, Dio è femmina!

mercoledì, luglio 13, 2005

Stasera...

... esco con Tiziano! Sarà almeno un anno che non andiamo fuori insieme... mi pare proprio dall'anno scorso che siamo andati a fare shopping un sabato! Chi è Tiziano? Lo vedete quel bambino biondo lassù, nella foto in testa al blog? Si quello al mio fianco sul pattino.... che frigna! :)

Silenzio

Non ho mai tempo, il tempo mi sfugge ed io lo rincorro. Sono sempre stata molto impegnata, ho mille interessi, mille amici. Avevo impostato la mia vita senza la presenza di un fidanzato e già il mio tempo era un tempo pieno. Adesso il mio Còcò riempie gran parte del mio tempo "libero" e gli interessi e gli amici sono gli stessi di prima... questo è l’effetto dell’essere innamorati ma restare comunque le stesse persone (a parte un lieve, appena percettibile aumento di peso dato dall’inevitabile rilassamento! ;) Ai miei interessi e a me stessa dedico fatalmente meno tempo (se non si considera tempo per se stessi quello che dedico al mio meraviglioso amore)… agli amici pure. Non mi pare normale non riuscire a restare una sera, dico una, a casa! Sola! Tranquilla, con un libro in mano. Quando riesco a farlo… mia madre ha voglia di chiacchierare. Sensi di colpa per non riuscire ad esser presente come vorrei con le persone a cui voglio bene… e a causa di questo mi privo del tempo per me stessa. Errore fatale, la Helga interiore si ribella. No! Non chiedetemi di vedere meno Corrado! E che sono, la Croce Rossa? Non solo mi privo di alcuni dei miei piccoli ma necessari rituali… mi dovrei forse privare anche della mia coppia, seppur parzialmente? Se vedessi meno lui liberando un po’ del mio tempo andrebbe a finire che non dedicherei più tempo a me stessa… ma ci sarebbe sempre qualcuno che bussa alla mia porta e che ha bisogno di parlare… e io, quando ci parlo io con me stessa? Con me stessa devo parlare, non ho bisogno di parlare con nessuno e che nessuno mi trovi soluzione a questo problema.
Sono sempre talmente di corsa che di solito sfrutto il tempo che passo in macchina per andare dal mio uomo per fare qualche chiamata che non ho avuto modo di fare nella giornata. Ieri no. E’ stata dura ma ho spento anche la radio.
Ci ho messo mezz’ora per vincere la tentazione compulsava di chiamare tutte le persone che mi venivano in mente alle quali dovevo dire che… ma che?
Cosa devo dire a me stessa! Il silenzio mi tira fuori l’ansia, la depressione, altrimenti non mi riempirei la vita così. Ma è necessario ed in esso mi rigenero. Ho il terrore della routine, della noia. E’ vero. Tanto da far iperlavorare la mia vitalità congenita. Ma non mi annoia la meditazione, la lettura, il tempo passato a riflettere in silenzio sulle luci che mi si accendono in questi rari momenti di solitaria crescita personale. I miei rituali, le mie pietre, la mia musica. Il mio angelo custode. Le percezioni, i sogni. Il contatto con la mia natura femminile. Il mio equilibrio. La mia essenza.

lunedì, luglio 11, 2005

Amore Vs Orgoglio

Ma perché dopo un po’ ci si trova sempre a mettersi sul ring per vedere se siamo in grado di metter KO quello che è il tuo compagno e non un avversario? Si cerca di vedere se siamo in grado di scovare e colpire i punti deboli, se, in pratica siamo in grado di averlo in nostro potere. O, al contrario, accusiamo l’altro di colpi bassi cercando di individuare qual è la sua tecnica militare nei nostri confronti. Perché temiamo di esser sopraffatti, abbandonati, usati? Tutto si risolve in una bolla di sapone scoppiata se uno dei due non accetta di salire sul quadrato… ma una volta sopra… sono entrambi in balia di sentimenti che poco hanno a che vedere con l’Amore!
La ricetta più facile per uscire da questo pericoloso circolo vizioso è… (ma bisogna mettersi in testa di farlo onestamente e ad oltranza… non per far abbassare la guardia all’altro…) aprirsi con fiducia a ciò che la vita ci porta, nel bene e nel male, in quanto siamo noi stessi che abbiamo causato e causiamo quel che ci arriva e dato che solo noi sappiamo quel che ci serve per far si che il nostro cammino sia un cammino di crescita, accettiamo l'idea che non dobbiamo aver tutto sotto controllo! In parole povere? Relativamente alla situazione specifica (ma credo che questo valga per tutte le relazioni): guardarsi onestamente negli occhi, allo specchio. Individuare lo schema che sta dietro ad ogni nostro comportamento inconsulto, individuare lo stesso schema che ci è appartenuto in una relazione precedente (non necessariamente amorosa) ed evidentemente non ancora risolto ed osservarsi dall’esterno. Ha una funzione polivalente. Non solo rischiamo di risolvere la questione ridendoci sopra, ma impariamo a conoscerci e a diventare consapevoli di noi stessi e dei nostri meccanismi e forse a smantellare il vecchio schema. Come riuscirci? Con onestà e costanza. Mentire a sé stessi non ha mai portato da nessuna parte.

PS: Oggi è il mio onomastico! Già... è Santa Helga! :)

mercoledì, luglio 06, 2005

Coincidenze

Il mio amore...Oggi è una data importante… due anni fa sono rientrata in Italia e per coincidenza è anche il compleanno del mio dolce amore…
Da qualche anno, d’estate, nel periodo compreso da fine maggio ai primi di luglio,mi accade sempre qualcosa che mi cambia la vita in modo radicale…
Nel 2000 sono andata a vivere con Gabriele, nel 2001 ci siamo lasciati, nel 2002 sono andata a vivere a Parigi e nel 2003 sono tornata per sempre. Nel 2004 vivevo con terrore l’attesa dell’evento che mi avrebbe sconvolto di nuovo l’esistenza anche se sentivo che era l’entrata di Corrado nella mia vita che avrebbe rivoluzionato tutto… ma non ne avevo la certezza razionalmente matematica! :)
E quest’anno? Cosa succederà? Ho sempre paura che sia qualcosa di brutto perché gli eventi sono stati a volte belli, a volte brutti… anzi, ad esser precisi… una volta belli e una brutti… sempre che quello dell’anno scorso si possa considerare bello! ;)perché, Corra’… ti sei fatto suda’! Diciamocelo che sono stata un mito nel rincorrerti senza fartene rendere conto… nel tenerti al laccio senza che te ne accorgessi… e alla fine t’ho catturato!:) Che pazienza che ho avuto… e chi mi conosce sa che sarebbe stato impossibile senza l’ala protettrice del mio angelo custode!Angelo
Chissà… magari lo scoprirò il prossimo anno cosa mi è successo di sconvolgente quest’estate…

martedì, luglio 05, 2005

Io&Coco

Un caldo infernale nella Roma torrida di un luglio infuocato! Ho esagerato? No... nn credo! Faceva davvero caldo!

lunedì, luglio 04, 2005

Live 8 Roma - 2 luglio 2005

HelgaEccomi qui, stanca, esausta, rincoglionita ma felice! Felice di aver assistito ad un evento storico come il Live 8 a Roma. Ho letto in giro sul web che eravamo 700 mila persone! E’ un’energia incommensurabile. E’ bellissimo pensare che un progetto nel quale si crede possa essere realizzato, se lo si vuole veramente. Bob Geldolf è un personaggio incredibile… ha organizzato tutto questo in pochissimo tempo, ha cercato e convinto gli artisti più importanti uno per uno, ha messo su la macchina organizzativa, ha coinvolto le più grandi città del mondo in un evento storico ma anche pericoloso per l’ordine pubblico!Ci sono frasi ed immagini che mi hanno colpito… fra le tante, al di là di ogni possibile ipocrisia… una bellissima ad accoglierci, scritta sotto i grandi schermi vicino al palco: “WE DON’T WANT YOUR MONEY, WE WANT YOUR VOICE” stà dignitosamente ad indicare che non si tratta di fare l’elemosina, ma di riscrivere le regole del gioco! E poi un altro discorso che ho sentito in un collegamento non ricordo da dove (sicuramente da Londra o da un paese di lingua anglosassone) e non ricordo chi, ma non importa… importa quello che diceva: 30 mila bambini muoiono ogni giorno di fame. Se morissero 30 mila persone tutte insieme nella stessa città occidentale, ogni giorno, giorno dopo giorno, 30 mila persone a Filadelfia, 30 mila a Londra. 30 mila a New York, 30 mila a Berlino, 30 mila a Parigi e via così… certamente l’occidente avrebbe già trovato il modo di fermare questa piaga. E allora significa che si può fare. Io penso che si possa fare. Basta volere, si possono fare anche i miracoli, figuriamoci se non si può fare questo.
E’ reale, succede ogni giorno. E’ inutile e superfluo che anche io mi metta a fare disquisizioni a carattere politico, c’è chi lo fa più egregiamente di me. Io posso spingere solo la forza del mio pensiero più in là, nella certezza che tutto questo sia servito a fare qualcosa che cambia.
Spero che questo luglio 2005 rimanga positivamente nella storia.
Tutti i media parlano moltissimo dei concerti americani e soprattutto di quello di Londra. Io credo che sia stato egregio anche quello di Roma. Molte delle canzoni che ho citato nel mio blog sono state cantate sabato sera. Purtroppo siamo arrivati tardi per ascoltare Ron (E non abbiam bisogno di parole) ma siamo stati fortunati ed è stata un’emozione improvvisa e fortissima l’entrata sul palco della grande Donna che è Fiorella Mannoia che intonava Sally… ho di nuovo i brividi soltanto a pensarci!
Inutile mentire, aspettavo LUI… sapevo che ci sarebbe stato e dato che non c’era scaletta non sapevo quando ed è quindi stata un’esplosione mista di gioia e sorpresa vederlo apparire di bianco vestito seduto al piano quando il palco ha preso a ruotare dopo l’esibizione della Pausini (che non ho gradito, personalmente, ma dato lo scopo dell’evento ho apprezzato). Un boato della folla lo ha accolto e poi subito un “ohhh” di delusione quando ci siamo accorti che era ritornata sul palco la Pausini attaccando la prima strofa di Mille giorni di te e di me… sbagliando, perché vuol fare la fenomena ma non ne ha i numeri… anche se le sue vendite e i consensi all’estero sembrano smentirmi. Comunque anche lei faceva parte della schiera dei 4 grandi del grande finale. Ma lui… l’imperatore CLAUDIO è stato la star del finale, ha duettato con tutti. Con la Pausini, appunto. Con Antonacci, con la Cortellesi, con Zero, con Venditti. Gustosissimo “Roma Capoccia” di e con Venditti, con Carlo Verdone alla batteria e Alex Britti alla chitarra acustica. Io mi sono divertita un sacco, bello bello bello! E’ stato bellissimo! Ed è stato bellissimo condividerlo con l’uomo che amo! Un evento mediatico, musicale, storico. Quante volte nella vita si potrà mai dire: io c’ero!