venerdì, dicembre 29, 2006

Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno (Lc 23,34)

Giorni di festa, poca voglia di scrivere. Sempre le stesse banalità sul Natale che non è più Natale ma un’ occasione consumistica. Ma infondo, chissenefrega se poi si è buoni solo a Natale? Tanto vale la coerenza. Ci sono tante cose che mi fanno male ogni giorno quando accendo la tv. E preferisco cambiar canale che vedere ed ascoltare impotente. Meglio il quiz di Jerry Scotti o Tom & Jerry… mentre preparo la cena. Della buona musica, un film. Eppure a vent’anni pensavo che anche una goccia nel mare era importante, che bisogna lottare fino alla fine non solo per difendere le idee, ma per tramutare le idee in fatti. Sono invecchiata ma non mi piego. Non lotto più, ma difendo ancora le mie idee.
Ho sempre sognato di sposarmi nella casa di Dio, un giorno. Nonostante quello che ho sempre pensato della Chiesa, dell’arrogante prepotenza del clero, dell’ipocrita pretesa di fornire la guida spirituale, dell’ottusità finalizzata al monopolio delle menti degli uomini, mera fonte di reddito economico più che gregge da guidare. Ho sempre pensato però che quella è la casa di Dio e non la loro. Ma ultimamente ne stò dubitando. Pochi servitori onesti, umani, di vero esempio e sostegno sono gli unici veri seguaci della parola di Cristo. Basta che non si ribellino troppo, che parlino poco, che facciano pure il loro lavoro…
Si sono arrogati il ruolo di portatori della voce di Gesù nel mondo, ma sono certa che Gesù non voleva una gerarchia di successori ammantata di oro e porpora che tiene in mano con il ricatto del peccato e delle fiamme dell’inferno le anime più semplici. Stanno a discutere sull’albero pagano e il presepe cristiano quando hanno riadattato ogni festa pagana a loro uso e consumo.
Due notizie mi hanno fatto arrabbiare tanto. La storia di un ragazzo siciliano che voleva farsi prete ed invece di un mentore ha trovato un lurido pedofilo che ha abusato di lui per anni. E lui piangeva e aveva gli incubi di notte e non sapeva perché. Ha trovato il coraggio di denunciarlo, una volta cresciuto e resosi conto del dolore e dell’abominio di quella che gli era stata romanticamente propinata come un’amicizia speciale che gli altri non potevano capire. Ma prima era andato a parlarne ad uno ad uno con tutta la scala gerarchica del pretino. Ed il lurido era stato semplicemente spostato. Dopo anni, la denuncia. Visto che nessuno aveva fatto niente. Visto che, nessuno aveva lui chiesto perdono… anzi, gli era stato consigliato di tacere. Come lui ne sono spuntati altre sette, di vittime. E chissà quanti altri, per vergogna, hanno taciuto. Alcuni di questi ragazzi avevano subito abusi dopo che questo ragazzo aveva reso noto ai superiori del vizio del prete. Ma non è finita qui. Dopo la denuncia, l’indagine. Il prete patteggia, fa due anni in carcere (devono esser stati senza dubbio i migliori anni della sua vita!) e per la legge, pare, se patteggi non significa che sei colpevole. Questa ancora la devo capire, sono senz’altro dei cavilli legali. Insomma, ancora nessuno chiede scusa a quel ragazzo. Dopo tutte le umiliazioni, l’adolescenza rubata, il dolore, l’indifferenza. Allora lui, nell’estremo tentativo di strappare un “avevi ragione, scusa se non ti abbiamo protetto difeso ascoltato come sarebbe nostro compito!” chiede i danni, simbolici, alla Curia. E la Curia che fa? A sua volta chiede i danni, 200 mila euro!, al ragazzo per danno d’immagine!!! E’ una storia vera,
documentatevi! Si commenta da sola!
Un’altra storia mi ha fatto arrabbiare. Anzi no. Non ho avuto nemmeno la forza di provare rabbia. Un dolore profondo, incredulo, impotente. La storia credo che la sappiano tutti. Un’immagine su tutte: quella bara in piazza e le porte della Chiesa chiuse.
Staccare una spina non è eutanasia. E’ affidarsi al Signore quando la vita non è più vita e non c’è una possibilità di ritornare alla salute.
Quel pover’uomo aveva già salito il suo Calvario, che senso ha negargli la pietà umana?
Ipocrisia e lotta per mantenere il potere. Ecco che cosa significavano quelle porte chiuse. Se non ci fosse entrata di mezzo la politica, se non fosse stato all’attenzione dei media… nessun prete sarebbe stato interdetto dal dargli l’estremo saluto in Chiesa. Ipocriti! Doveva essere un esempio, un avvertimento. La Chiesa si impone. Eppure so di mafiosi, efferati assassini, mandanti di decine di omicidi, che sono seppelliti nelle Cattedrali del Vaticano. Ipocriti! So di divorziati, suicidi, assassini tranquillamente tumulati con tutti i riti canonici in terra sacra. Ipocriti!
So anche però che qualche prete di campagna, lontano dalle orecchie altolocate delle gerarchie eccelse, nelle proprie omelie di Natale, ha deprecato quelle porte chiuse e scommetto che molti, in cuor loro, hanno benedetto e rimesso alla pietà celeste quell’anima che ha già purgato in vita tutti i suoi peccati. Ma in silenzio.
Vigliacchi!

martedì, dicembre 19, 2006

Sabato 16 dicembre, Mandela Forum Firenze, platea fila 10 posto 35

Claudio Baglioni
Mi sono divertita da matti! Claudio era in splendida forma, la scaletta entusiasmante… sono arrivata a mezzanotte e mezza stremata ma felice!
Siamo entrati verso le 18.20 per le prove, dopo una decina di minuti è salito su a salutarci e a darci la mano. Peccato che quando ha stretto la mia ha sorriso a quella accanto! :)
Vabbè… non si può pretendere troppo infondo il mio momento a quattr’occhi con lui l’ho già avuto! :)
A volte mi domando se sono io che sono strana che mi capitano cose strane oppure se capitano a tutti ma non se ne accorgono! Ha interrotto le prove verso le 19 perché fuori c’era ressa per via della concomitanza della partita con il concerto e quindi ha deciso di far entrare chi era fuori. Ci siamo accomodati ai nostri posti, noi avevamo due biglietti in platea. Decido di andare a far pipì. Faccio il giro sotto le tribune, scendo le scale… niente fila, che strano. Tutto pulito. Un bagno solo, uno per le donne ed uno per gli uomini. Mentre mi mantengo in equilibrio sulle gambe in bilico sopra la tazza del gabinetto, come si fa nei bagni pubblici, ed inizio a far pipì… sento distintamente una voce conosciuta. Arresto di colpo la pipì… non è possibile… sento diverse voci, chiare, vicine… certamente non toscane, si sente che è gente adulta, di fuori. Alla fine mi decido a finir di fare la pipì e tirare l’acqua. Le voci ci sono ancora. Esco con circospezione, non c’è nessuno. Sulla destra un corridoio illuminato che porta da qualche parte dietro i bagni. Si sente odore di cucina, mi affaccio, carrelli di acciaio apparecchiati con cesti di biscotti e dispenser di bevande calde e le voci vengono da là dietro. Non ho il coraggio di avventurarmi. Torno su e spedisco Corrado a dare un’occhiata. Torna dicendomi che c’è già uno della security all’imbocco delle scale, mi armo della mia foto e torno verso le scale. Nel frattempo è arrivato anche uno dei tizi che avevo già visto a Lampedusa che stà istruendo il ragazzo messo a guardia delle scale, mi vede arrivare e gli dice… ecco, quelle con il pass come il suo non le devi far passare! Per farla breve, non c’è stato verso di scendere e mi è stato definitivamente confermato che Claudio era giù a mangiare! UFFA!
Non che mi sia presa appunto ma questa è stata la scaletta dello show (l'ho vergognosamente copiata):
Tutti Qui
Strada facendo
Noi no
Avrai
Medley : Porta Portese, A modo mio, Signora Lia, W l'Inghilterra, Notti, Serenata in Sol
Mai più come te
Amori in corso
Poster
Medley: Con tutto l'amore che posso, Io dal mare, Le ragazze dell'Est, Quei due, Domani mai, Acqua dalla Luna
Quante Volte
Sono io
Buona fortuna (a cappella)
Medley : Ragazza di campagna, I vecchi, Un po' di piu', Fotografie, Vivi, Le vie dei colori
Cuore d'aliante
Adesso la pubblicità
Notte di note
Medley: Dagli il via, Un nuovi giorno o un giorno nuovo, Io me ne andrei, Quanto ti voglio, Bolero, Grand'uomo
Cinque minuti e poi
Via
Medley: Questo piccolo grande amore, Sabato pomeriggio, Amore bello, E tu, Solo, Tu come stai?Io sono qui
Mille giorni di te e di me
La vita e' adesso

Il pubblico è stato caldo, entusiasta, festoso, partecipe! Credo che Claudio abbia fatto finalmente pace con il Mandela Forum! E spero molto vivamente che decida di riprendere la sua antica abitudine di iniziare o finire i suoi tour da Firenze. Spero che aggiunga altre date e torni a Firenze in Aprile, sarebbe un bel regalo di compleanno!
Adesso che gli appuntamenti sono finiti e non so quando lo rivedrò sento una piccola punta di malinconia.


Link a tutte le mie foto del concerto.

venerdì, dicembre 15, 2006

Un paquet de Marlboro light s’il vous plait!

E’ strana la memoria. Quando vivevo a Parigi, prima di entrare in un qualsiasi negozio o presentarmi ad un qualsiasi sportello, mi formulavo la frase che avrei dovuto dire. Sembra sciocco a pensarci, ma non è facile vivere in un posto nel quale, un giorno dopo l’altro, un mese dopo l’altro, non puoi rivolgerti a nessuno nella tua lingua madre.
L’altra sera mio fratello mi chiama e mi chiede di comprargli le sigarette, dato che dovevamo andare a cena da mia madre. Qualche anno fa fumavo le sigarette che fumo anche adesso ma anche le M.L., a seconda della voglia del momento, giravo quindi con due pacchetti diversi di sigarette in borsa. Dato che in Francia le mie non si trovano, quando vivevo là fumavo solo le M.L. Così, ritrovarmi a dover entrare in un tabacchi per comprare le M.L. mi ha risvegliato questo schema nella mente e mi sono detta, avvicinandomi alla porta del negozio “un paquet de Marlboro light, s’il vous plait”…


C’est surprenant, la mémoire. Quand j’habitais à Paris, avant de franchir le seuil d’une boutique ou de me présenter à quelque guichet, je formulais mentalement ce que j’aurais du dire.
Un peu bête, je le sais… mais je vous assure que n’est pas facile de vivre dans un endroit ou à chaque occasion, jour après jour, mois après mois, tu doit toujours t’exprimer dans une langue que n’est pas ton idiome maternel.
Il y a quelque jours, mon frère m’appelle en me demandant de lui acheter un paquet de cigarettes… Il faut savoir que quand j’étais à Paris, je fumais que le M.L. car mes cigarettes habituelles ne se trouvent pas en France. En me rapprochant à la porte du tabac, j’ai formulé donc une pensée… un paquet de Marlboro light, s’il vous plait !

martedì, dicembre 05, 2006

Il mio ragazzo mi prende in giro perchè poi alla fine... parlo sempre di lui

Beh, avevo premesso che avrei cambiato argomento e, a modo mio l’ho fatto. Parlando indirettamente di Claudio Baglioni… fa parte della mia vita, come posso parlare di me, delle mie riflessioni senza direttamente o indirettamente far riferimento al cantante Baglione ?
Ascoltando le canzoni comprese nell’ultimo lavoro del più bravo, più sensibile, più carismatico, più simpatico e muscoloso cinquantacinquenne della musica italiana… molte delle quali ad un primo ascolto potrebbero essere definite semplici, ma che racchiudono in realtà una grande passionalità e profondità di sentimenti… non posso fare a meno di fare il paragone con le canzoni più moderne, che parlano d’amore e principalmente, ma non solamente, con le sue.
La differenza che per prima mi salta agli occhi è il perché. Nelle canzoni di altri tempi si inneggiava all’amore e alla profondità del sentimento, non si parlava mai o quasi dell’oggetto dell’amore e del perché lo si amasse tanto, quali fossero le sue caratteristiche. Tant’è che era piuttosto facile che una canzone potesse avere una versione femminile ed una maschile semplicemente cambiando qualche vocale qua e là… ed il senso cambiava poco. Nelle canzoni d’amore di oggi si racconta più dettagliatamente la storia d’amore, la donna o l’uomo dei desideri... i motivi dell’amore.
Le canzoni sono figlie del tempo, si sa. Il nostro modo di vivere l’amore è diverso da quello di un tempo. Siamo mano a mano divenuti più consapevoli ma anche molto più superficiali. Mi ricordo che mia nonna materna, quando avevo 19 anni, mi rimproverò duramente per aver lasciato il fidanzatino con il quale facevo la guerra da 4 anni. Lei, non aveva mai osato risponder male al marito. Si erano scelti a quindici anni e da allora, che l’avesse o meno, gli aveva sempre dato ragione. Un modo inconcepibile per me di vivere l’amore, anche perché, per me, questo non è amore ma dipendenza. E’ altrettanto vero che oggi ci si sposa per forma e senza un reale impegno, si fanno figli con incoscienza, si divorzia con disinvoltura. E credo che anche questo sia dovuto alla stessa forma di dipendenza: le istituzioni mettono sempre al riparo la coscienza! E’ così importante salvaguardare la nostra immagine di fronte alla società! Per esser nel giusto, basta fare le cose che fanno tutti… oggi si divorzia anche, quindi nessun problema.
Un tempo nessun perché, oggi troppi perché. Troppa devozione, troppa pazienza, troppa rassegnazione; nessuna devozione, nessuna pazienza, troppo egoismo ma stessa causa. La mancanza di personalità e carattere da cui è afflitta la maggior parte della gente. Uniformarsi. Uniformarsi. Uniformarsi.

A mio umilissimo avviso, il perchè è importante perchè dev'esser il faro dei momenti bui, in cui la devozione può darti la forza per uscire dal cono d'ombra.
Oggi… nessuno vuol perdersi l’happy hour... e se il compagno è un ostacolo...