Viaggiare lentamente è diverso. Non ha gli stessi ritmi di quando prendi un aereo e passi da casa a un hotel e segui un programma per ingurgitare in due o tre giorni tutto ciò che ti dicono che va visto nel posto che hai deciso di visitare.
Decidi giorno per giorno come muoverti, cosa vedere, che sia una cattedrale o un giardino, che sia passare una giornata intera seduto ad un caffè guardando il mare o in un centro commerciale a fare la spesa, una ceretta e il bucato alla lavanderia self service. Assorbire l’atmosfera circostante diventa una capacità che si affina giorno per giorno. Sorriso dopo sorriso. Si impara a capire come chi vive lì spende il suo tempo quotidiano, come è organizzata la vita comune.Il livello di felicità medio si percepisce nell’aria, sempre. Ed è istantaneo, basta aprire il cuore e tutto arriva.
Ed è incredibile ma tutto cambia nel giro di pochi chilometri. E di nuovo hai voglia di capire e di respirare questo nuovo mondo.
Certo... cerchi di ritagliarti il tuo piccolo tran tran, perché si ha sempre bisogno di rassicuranti abitudini, ma poi trovi sempre il modo di cambiare tutto e rimettere in circolo le idee. Avere un piccolo chez moi è basilare; questa casa che ti segue, questo rifugio che si sposta con te, che ti accompagna e che ti accoglie è una componente essenziale di questo cammino, che non è solo fisico.
Condividere la giornata con la tua famiglia, in questo viaggio, è difficile ed al tempo stesso meraviglioso. Passare tutto il tempo insieme, condividere tutti gli spazi e riuscire a restare se stessi è una sfida quotidiana. Scegliere insieme quali esperienze fare, con che ritmo, sopportarsi e supportarsi a vicenda con amore e pazienza diventa imprescindibile. Ritagliarsi spazi personali all’interno di tutto questo diventa talvolta un’operazione difficile, ma basta un libro, un concerto registrato da ascoltare in cuffia, un vecchio film, una corsa sul lungomare in solitaria e tutti gli equilibri si ripristinano.
E anche dividersi i compiti aiuta molto. Tutto si risolve in una magica parola: volere. Basta volerlo davvero.
Non so davvero se, quando tutto questo finirà, potremmo di nuovo affrontare la vita allo stesso modo di prima, perché non siamo più le stesse persone. Non abbiamo più gli stessi schemi mentali ed era proprio ciò che volevamo ottenere: occhi nuovi.