Martedì 16 maggio, oltre che ad essere il 55° compleanno del mio amato Claudio è anche il penultimo giorno a Parigi. Ci siamo lasciati Montmartre per ultima dato che saremmo stati alloggiati là, gli ultimi giorni. Ci siamo fatti quindi il giretto de la Butte cominciando dalla sterminata scalinata che monta a fianco della téléphérique. Ci siamo concessi un lungo momento di relax seduti sulla scalinata di fronte al Sacre Cœur. La giornata era tersa e luminosa e la città più bella del mondo ai nostri piedi. Un suonatore di fisarmonica prepara la sua postazione al centro della terrazza panoramica e attacca a suonare alcune musiche da colonna sonora. Un cenno interrogativo rivolto altrove ci porta a guardare la panchina alla nostra destra, sulla piccola terrazza a metà scalinata: il tizio risponde al cenno in modo affermativo e continua a dar da mangiare ai piccioni che gli si affollano intorno e addosso, incurante del rischio aviaria. L’amplificazione è buona, inizia il concerto. Un momento perfetto, abbiamo la sensazione che non manchi nulla.
Continuiamo il nostro giretto visitando la bellissima e recente basilica che sembra una torta di panna montata per poi dirigerci verso la graziosa e caratteristica place du Tertre piena di pittori veri e ritrattisti improvvisati, ristorantini, crêperies e boutiques di souvenirs. Tornando un po’ indietro curiosiamo fra i segreti di famosi artisti, scovando i cabarets che frequentavano Apollinaire, Modigliani e Picasso, le case in cui hanno abitato artisti come Manet, Van Gogh, Utrillo. Luoghi modesti, come erano allora questi artisti maledetti e poveri. Luoghi che si ritrovano spesso nei quadri degli impressionisti come il celebre Moulin de la Galette di Monet, oggi un ristorante.
A mezzogiorno ce ne andiamo da Montmartre per immergerci di nuovo dentro Parigi. La consueta visita di cortesia che non manco mai ogni volta che salgo a Parigi, e che non avevo ancora fatto questa volta, alle ex colleghe de La Perla in rue Faubourg St. Honoré. Una piccola famiglia per me, ormai lontana ma molto importante in quel periodo. Ho rivisto con piacere tutti ma soprattutto la Tata Maé, anche se era un po’ fuori forma. Chissà se un giorno verrà a trovarmi in Italia.
Ci siamo fermati in un self service nei pressi de la Madeleine, che ero solita frequentare con la piccola Véro durante la pausa pranzo. Chissà che fine ha fatto, cucciola scapestrata! Tornando verso l’albergo ci siamo fermati al cimetiere de Montmartre dove, tra le altre abbiamo visto la tomba di Emile Zola e di Yolanda Gigliotti in arte Dalida. Questo cimitero monumentale è talmente grande che rappresentava un problema per la viabilità del quartiere e hanno dovuto addirittura costruire un orribile quanto pittoresco cavalcavia che lo attraversa. E’ curioso vedere dei monumenti sepolcrali che fanno capolino dai pilastri di acciaio dipinti di verde. Vagando fra le tombe, ne ho viste molte che originariamente dovevano essere davvero monumentali e bellissime, a testimonianza però non di grande spirito ma di grande disponibilità economica. Altre, forse più modeste e magari anche più antiche erano in condizioni migliori e piene di fiori. Quel che è un luogo comune è apparso li evidente e solido davanti ai miei occhi. Niente di tutto ciò che è materiale può anelare all’eternità! Solo le opere lasciano un segno nel tempo. Il resto è polvere. E’ così che anche la famiglia più facoltosa che lascia un’eredità cospicua a chi dovrà lustrare la sua pietra e riempire i vasi di marmo verrà dimenticata – e che invece la chanteuse dal forte fascino riceve fasci di fiori ogni giorno come un tempo, alla fine dello spettacolo, dentro il proprio camerino.
Dopo un riposino torniamo sulla vetta de la Butte per cenare in place du Tertre, serviti da due improbabili marinaretti molto acchiappaturisti. Passeggiata a caccia di souvenirs per amici e colleghi (quelli per casa li avevamo fatti al supermercato: vino!) e a nanna!
7 commenti:
grazie per la visita Helga...ti ho lasciato un commento sul blog!
a rivederci a presto...ho visto che tra i tuoi siti preferiti c'è quello di Paolo Fox, anche io sono un'appassionata di astrologia.
A presto cara.
Cia Sonia, benvenuta! :)
Sono incuriosita dal metodo Grinberg, di che si tratta?
ciao helga, mi fa piacere averti incontrata, vedo che qui è un po'un isoletta, non c'è molta gente, e ho il desidero che questa divenga un po'
il mio rifugio...dove venire a rilassarmi un po'...oggi ho un pochino di mal di testa, per parlarti del metodo grinberg, ma ne prossimi giorni te lo spiegherò meglio...in questo tuo post verrò a rilassarmi un po', ciò significa che mi verdai spesso!!!Inoltre sul metodo, c'è il sito in italiano, ma devo informarmi dove si trova. Al momento però non ti aggiungo ai miei link, altrimenti c'è il riskio che anche quest'oasi di pace, se ne vada...sento il bisogno di rilassarmi anche nel mondo della bogsfera...diciamo che vorrei tenerti in segreto, ma tu vienimi a trovare lo stesso, ok?! che i tuoi interventi mi piacciono sempre..domani risponderò nel mio post... un bacione e a presto
Ciao Sonia. Hai lo stesso nome di una mia cara amica che ultimamente ho perso un po’ di vista. Molti cambiamenti nella mia e nella sua vita, allo stesso tempo. Quindi mi fa un po’ strano! :)
E’ vero, questo è un luogo tranquillo. Se ne ha l’impressione perché i commenti sono pochi. In realtà le visite sono moltissime e un po’ mi sorprende che difficilmente qualcuno lasci un commento. I visitatori abituali sono tanti e vengono a trovarmi tutti i giorni, non so chi siano ma li considero ormai degli amici silenziosi… Approfitto di questo tuo messaggio per mandare un saluto a loro per dirgli che mi fa piacere che vengano a trovarmi.
In effetti a me non piacerebbe che ogni mio post fosse “infestato” da decine di botta e risposta, per quello preferisco una chat o la posta elettronica. Ma credo che ogni blog assomigli alla fine a chi lo scrive e di conseguenza a chi lo frequenta: per le chiacchiere personali mi trovo generalmente più a mio agio in un tête à tête che in un confronto di gruppo. Ogni tanto però mi piace anche uscire… :)
ma io invece non verrò in visita silenziosa, a differenza non sarò una visita silenziosa...comunque giusto helga, anche io penso preferisco kikkierare
personalmente face to face...comunque ti ho linkata e io da qui ci passerò spesso.
un caro saluto e un buon inizio settimana.
Non potresti chiamarti Sonia altrimenti!:))) A proposito... stasera la mia Sonia viene a cena ... saranno almeno 2 mesi che non ci vediamo. Che strana coincidenza!
NO! NO! NO!
Tu hai visto la tomba della Mia Dalida!!! No no !! Il mio sogno...la mia perseguzione DALIDA E ANCORA DALIDA. Il mio cuore è lei.
e tu l'hai vista...(non ce l'ho con te ehehe) Anche io spero in un domani di vedere la tomba e prego a Dio di farmi riuscire almeno in questo mio scopo.
T lascio un bacio. Miriam Marino.
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