Aspettavo giusto che Corrado mettesse online anche le sue foto per raccontare la nostra piccola fuga in Provenza. Queste sono le mie. Ora che ha spostato il suo ufficio da casa ad un vero ufficio, non passiamo più molto tempo insieme come prima purtroppo e capita spesso che debba lavorare anche di sabato. Non riesco più a vedere i suoi lavori quotidianamente e questo mi rattrista un po’perché mi piaceva discuterne insieme. Così l’ho rapito per quattro giorni e approfittando del ponte del 1° maggio siamo partiti per la Provenza. In realtà la strada ci ha rubato un bel po’ di tempo, le code (in Italia) ci hanno allungato non poco il tempo previsto per il viaggio e quindi i giorni pieni sono stati solo due. Ma comunque l’ho avuto tutto per me. Come sempre quando mi viene in mente una meta mi documento un po’ sulla rete e la mia attenzione è caduta su Saint Remy de Provence: un delizioso paesino provenzale le cui campagne e casette sono state ispiratrici per Cezanne e Van Gogh (che adoro!) pulito e ordinato con tanti alberghi e gîtes e chambres d’ôtes tutti pieni! Abbiamo trovato qualcosa e fra le proposte disponibili abbiamo scelto les mazets de Pascale per il nostro soggiorno. Siamo stati benissimo, un silenzio impressionante, una calma dolcissima, solo il nitrito dei cavalli, il cinguettio degli uccellini il grugare delle tortore e il fruscio del vento fra le fronde di due maestosi platani a darci il buongiorno. Svegliarsi la mattina in modo naturale, perché non si ha più sonno, è una sensazione meravigliosa! E poi passeggiare per la campagna, lungo il canale, per le vie pulite e silenziose del piccolo paese che sembra quasi disabitato… ma dove sono tutti i turisti che parevano aver preso d’assalto la Provenza tanto che non c’era più posto? Pranzare sotto il pergolato di kiwi e uva selvatica, rilassarsi al fresco degli alberi, cenare in piccolo bistrot o in una brasserie di paese.
In qualsiasi direzione guardi, tutto appare come uno scorcio da cartolina. I papaveri, di un rosso vermiglio imperversano nei campi, sui cigli delle strade e ai bordi delle scale. Cancelli azzurri, imposte turchine e color del glicine. Purtroppo non è stagione di lavanda e quindi dovremo tornarci per la lavanda e per gli aironi rosa che non abbiamo fatto in tempo ad andare a vedere. Avrei voluto tuffarmi a braccia aperte sopra un bel campo fiorito di lavanda… adoro la lavanda ma sapevo già che non era stagione purtroppo.
Non avevamo proprio voglia di costringerci a lunghe maratone in lungo e in largo per la Provenza, ci siamo goduti quello che ci è capitato. Beaux en Provence (ecco dov'erano tutti i turisti: siamo scappati a gambe levate!), Avignone (fossero rimasti là, non avremmo tanti problemi in Italia probabilmente!)
E se anche a voi capiterà di andare in Provenza, vi consigliamo proprio Saint Remy, il paese natale di Nostradamus e almeno una cenetta provenzale a la Fontaine. Adoro scegliere le formules così ho il piacere di scoprire ed assaggiare cose nuove, accostamenti diversi anche se a volte si rischia qualche sorpresa poco gradita (vero Co?).
Era periodo di feste paesane tanto che la sera del 31 ci siamo imbattuti in menestrelli e giullari che hanno ravvivato il paese con il suono dei loro strumenti e il primo maggio, la mattina, gli schioccatori di frusta di Saint Remy de Provence (con tanto di stendardo) hanno dato prova della loro abilità, insieme alle ragazze vestite in costume e alla parata di ciuchini.
Siamo stati bene, ci siamo divertiti e rilassati. E ci torneremo!
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