Arrivo e primo giorno. Siamo atterrati ad Orly alle 22,30 circa. A quell’ora abbiamo preso il primo bus Orlybus che ci ha lasciati a Denfert Rocherau . Da li abbiamo preso la RER B fino a Châtelet les Halles dove abbiamo preso la correspondance M4 fino a Strasbourg Saint-Denis e quindi la M9 fino a Bonne Nouvelle . Siamo arrivati all’hotel in rue de l’Echiquier che era già mezzanotte. L’accoglienza fredda e formale, piuttosto seccata del portiere di notte ci ha fatto dubitare di essere approdati ad un quattro stelle che chiede di norma per quella stanza 300 € a notte. E nessuno che si offre di portarci le valigie. L’ascensore basculando si arresta con un rimbalzo al primo piano. Percorriamo i corridoi con la carta da parati nuova qua e la rigata e strappucchiata dai carrelli delle cameriere che rifanno le camere al mattino. I fiori finti nel vaso con l’acqua, polverosi. Entriamo nella 111, esausti. Ci spogliamo senza fare nemmeno la doccia e crolliamo sul letto. Il cuscino alto e duro ci costringe ad una posizione innaturale, in qualsiasi modo ci rotoliamo nel letto. Caldo, una sensazione di colla. Ma per quale maledetto motivo i francesi hanno talvolta l’abitudine di mettere coprimaterassi incerati? La stanza da direttamente sul davanti dell’hotel. Gruppi di ragazzi passano per la strada a qualsiasi ora della notte, ubriachi, gridando. Sono stanca. L’atteggiamento del portiere di notte mi ha disturbata. Il pensiero di mia zia mi tormenta tutta la notte che passo in dormiveglia, pregando. La mattina mi sveglio più stanca di prima. Usciamo dopo una doccia e ci fermiamo per un coreografico cappuccino con croissant in un caffè su Boulevard Poissonnière. Io che chiedo sempre un cappuccino con poca schiuma… la barista, sentendo che eravamo italiani ha deciso di far bella figura con due cappuccini stile Monte Bianco… portandoceli orgogliosa al tavolo!
Che si fa stamattina? Imbocchiamo la metro dalla vicina stazione di Bonne Nouvelle, prendiamo la M8 e usciamo à la Concorde per una passeggiata verso la Tour Eiffel, attraversiamo la Senna passando per les Invalides, fermandoci un paio di volte per una piccola pausa sulle numerose panchine nei numerosi piccoli e grandi giardini sparsi per la città. La giornata non è malvagia, non brilla il sole ma non fa freddo. Gli Champs de Mars sono per metà “pelouse à repos” e quindi la gente è assiepata solo sulla metà di destra. Invidio il loro coraggio: la terra è ancora molto umida. Ai piedi della Torre brulicano centinaia di turisti, molti dei quali in fila per salire su. Noi optiamo per un po’ di relax all’ombra della Torre. E’ l’ora di pranzo. Ci allontaniamo per rifornirci di cibo e vettovaglie ed intercettiamo uno dei numerosi paninari parigini con formule sandwich boisson dessert tornando a consumare su una panchina negli Champs de Mars con deliziosa vista sulla Tour Eiffel. Una piccola baguette thon cruditées io, una ai semi di papavero poulet cruditées Corrado. Una classica Orangina, che a Parigi la Fanta non sanno quasi cosa sia e una petite bouteille d’eau, che altro non è che acqua! Ma le opere d’arte sono i dessert. Presi direttamente dalle scenografie di Eurodisney… un rettangolo al caramello e cioccolato per Còcò e una mini torta alle fragole per me. Una sigaretta e un po’ di chiacchiere e siamo pronti per ripartire alla scoperta di Parigi. La scelta è fra salire sulla Torre adesso che i turisti sono tutti a mangiare o di fare un giro in bateau mouche. Optiamo per la seconda e ci apprestiamo a goderci il panorama da un punto di vista diverso: dalla Senna. Un fotografo indiano con una grande macchina ci ritrae tutti, scattando metodicamente su ogni ospite. La guida audio ci accompagna nel tour ma mi stanco presto di ascoltarla, i sedili sono stretti e scomodi e la posizione in cui ti costringe quella sorta di telefonino non è molto confortevole. Decido di godermi l’escursione nature, con il naso in su, un po’ a destra e un po’ a sinistra. Scatto qualche foto. Fa caldo, il sole splende ma una leggera brezza allevia il calore: Corrado è tutto rosso! Coppiette di innamorati un po’ buffi si fanno foto a non finire con sfondo ora questo ora quel monumento - impallando tutti gli altri, che un po’ borbottano e un po’ sorridono divertiti dalle scenette. Vale la pena fare questa gita sul battello anche solo per il giro dell’Ile de la Cité! Rientriamo in albergo per un riposino e usciamo quindi di nuovo per un po’ di spesa per il mattino e dell’acqua, qualche succo di frutta, compote à la poire, pain au lait avec petites de chocolat e del pain brioche. La colazione in albergo era considerata extra: 19 € a testa! Ma siamo matti? Siamo andati ben oltre il fondo dei nostri risparmi per questa vacanza che abbiamo comunque voluto fare! Abbiamo concluso la giornata cenando al McDonald’s dietro l’angolo, che non è propriamente francese… ma di strada e a buon mercato!
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