lunedì, giugno 04, 2007

Crescere donna

E’ quell’odore di vernice…
che ti riporta nella casa in affitto al mare
che si partiva tutti insieme
La sabbia fredda sui piedi
della mattina presto
con le orme degli uccellini
sotto le sdraio aperte e gli ombrelloni chiusi
Il profumo dei campi con le galline sparse a frugar col becco
e la nonna con il secchio in mano e il grembiule storto
La sensazione del tempo immobile quando si giocava assorti
e la luce bassa del tramonto d’inverno dai buchi delle tende
Nel tepore del primo sole dietro la finestra
l’abbraccio sul lettone della mamma
e la madonnina appesa che tentenna
Le bambole di pezza ed imparare l’uncinetto
E la festa di colori dell’espositore ed un rossetto
che già chiama questa vanità di donna
Lo smalto rosa sulle unghie corte
che poi si riga ma non t’importa
L’odore dei libri di scuola
e delle matite nuove colorate da temperare
Il quaderno con le righe e i compiti da fare
La cartella sulla schiena e la nebbia che si respira
La meraviglia delle parole da leggere e capire
L’orgoglio che ti gonfia il petto
con la pagella da portare a papà
Le mille domande e nessun perché
Il freddo dell’alba alla partenza per la gita
con il pullman e il pranzo al sacco nella stagnola
La prima volta che qualcuno ti ascolta e ti capisce
che ti confidi e ti tradisce
poi capita che potresti vendicarti
ma non sai essere crudele e capisci il senso
della parola migliore
I segreti scritti nel diario col rosa profumato
le foto ritagliate dal giornale con la colla
che si appiccicano tutte e le frasi delle canzoni
Ed esser l’ultima della classe a diventar donna
ed aspettare col mal di pancia quel dolore
E guardarsi nello specchio e toccarsi il seno
di nascosto per nasconderci il cuore
La curiosità e il fremito del primo bacio
Il primo concerto allo Stadio quanta gente
e com’è bello lui, quanto ti piace
L’arcobaleno e le nuvole a forma d’Inghilterra
le pozzanghere variopinte di gasolio
La Vespa bianca e le sigarette
Il rasoio sulle gambe ed il bikini coi lacci viola
La domenica e la noia del pomeriggio in centro
con l’ansia dentro e non sai di che
La prima volta che guardi
dentro gli occhi di un ragazzo fino in fondo
La gonna e il tacco basso di vernice
che non ci sai camminare
E a ballare anche tu con le amiche quelle grandi
che non perdonano e scopri che sei bella
La prima volta che il cielo stellato ti rapisce e
ti senti piccola ma non sola
Il rosso del tramonto in fondo al mare
Sentirsi al sicuro
L’illusione che durerà per sempre
Le prime chiavi di casa
le chiavi della tua prima casa.

4 commenti:

Finazio ha detto...

So che mi ripeto ma l'unica cosa che mi viene da dire è: davvero bello.

Helga ha detto...

Ti ringrazio molto! :)
Grazie di avermi letta! :)

IlMode ha detto...

Che bello leggerti ; ))))))
Se molto brava lo sai? Mi fai venir voglia di tornare a scrivere. A scriverere sul serio.

Mirko

Helga ha detto...

Felice di aver stimolato la tua creatività! ;)