lunedì, ottobre 06, 2008

Domenica mattina

Mi alzo, accendo lo “scaldino” in bagno, scendo in cucina, mi preparo un po’ di frutta, nel frattempo accendo il ferro da stiro. Corrado è ancora in fase risveglio. Oggi abbiamo il pranzo sociale del gruppo Fratres dei Donatori di Sangue a Segromino. Un’occasione per rivedere vecchi amici, fare un po’ di festa, mostrare orgogliosi quel po’ di pancia e perché no, per mangiare i famosi “tordelli” della lucchesia, fatti ancora a mano dalle signore del paese.
Mangio, stiro. Salgo. Chiamo per l’ennesima volta Corrado che sonnecchiante si siede sul letto. Vado in bagno, apro l’acqua della doccia e m’infilo sotto l’acqua. Arriva Corrado e fa altrettanto. Ne abbiamo due di docce – quelle fantasie lì è da un po’ che non ci pigliano. Lui esce si asciuga e va a vestirsi. Io mi trattengo in bagno, creme, cremine, manicure, pedicure… arriva lui… “ma sei ancora costì? vestiti…”. E io ridacchiando… “si si arrivo”. Dopo qualche minuto. “Ma insomma, vado via da solo eh? Tanto colazione te l’hai già fatta no?” “ecco bravo vai pure…” – “Dico davvero, vado…” – “Si dico davvero vai!” – “Ma come… ma non vieni?” … e io continuando a ridacchiare “Vai vai” - “Ma non ci vuoi venire con me, mi lasci andare solo? (sgrunt) Ti vuoi fare i cazzi tuoi eh?” – “Si, in effetti! Mi devo dare lo smalto… mi devo truccare… vai vai a fare colazione….” – Con le orecchie basse accosta la porta e sbirciando un’ultima volta mi dice “ciao eh?!”. Beh, questo inaspettato momento di solitaria libertà mi rende felice – finalmente tempo per me stessa - e Corrado così refrattario all’indipendenza mi sorprende e mi intenerisce! Credetemi che è piuttosto raro che insista e soprattutto che si mostri vulnerabile…
Dopo qualche minuto lo sento trafelato che sale di corsa le scale e riappare raggiante con una busta e una lettera in mano. Riconosco il logo sulla busta. Mi legge tutto il contenuto, punto per punto ma mi affaccio e sbircio l’ultima riga perché è sicuramente ciò che mi interessa di più: “non si rilevano anomalie nel numero e nella conformazione dei cromosomi…” mi basta; lui continua a leggere finchè non arriva a dire “… 46, XX” e allora scoppio in un pianto liberatorio, abbracciandoci e baciandoci!
Certo dovevo proprio essere un bello spettacolo: cuffia per la doccia a fiorellini in testa, occhiali, limetta per le unghie in mano e i divaricatori di spugna alle dita dei piedi con smalto bordeaux in asciugatura! Così poi siamo scoppiati a ridere. Bene, adesso possiamo finalmente goderci appieno la gravidanza!