giovedì, giugno 26, 2008

E l'amore? Che c'entra l'amore?

Stavo riflettendo sulle chiacchiere per chat di due amiche che dal lavoro, con il caldo, forse poco da fare, si scambiano opinioni sulle ragioni della scelta del partner, loro e delle altre donne. Alcune volte è sfacciatamente evidente che la dote principale richiesta sia il portafoglio gonfio ed un’estrema generosità. Non ho mai nascosto la mia opinione al riguardo: la donna che si da per denaro, sotto qualsiasi forma di rispettabilità si possa o voglia nascondere è e resta una meretrice. Anzi. La signorina che passeggia sul marciapiede lo dice chiaro e tondo di essere una prostituta – io in questo, perdonatemi, ci trovo una terribile dignità; quella che si sposa perché lui c’ha i soldi, perché la farà star bene, senza più preoccuparsi di nulla, quella che vuole la borsa di Gucci e la sera quando va a letto con il marito, se lui si gira dall’altra parte è meglio, quella che giura davanti ad un Dio di amare ed onorare sempre, quella, invece vuol esser chiamata Signora, Amen.

E’ un luogo comune e poi forse anche una verità, quella che si dice, che è la donna che sceglie. Su che basi allora è sano scegliere? La femmina di qualsiasi animale sceglie il maschio col quale procreare dei piccoli individuando qual è il maschio che possiede i geni migliori da tramandare ai propri cuccioli; ed inoltre, a seconda del ruolo che avrà successivamente al parto, per il sostentamento della prole: in alcune specie il maschio contribuisce all’allevamento dei cuccioli. Il migliore generalmente è il più forte, il più aggressivo, quello che mangia di più.

Quali sono i parametri della femmina umana, sulla base dei quali giudica quale sia il compagno migliore e quali sono i geni che lei giudica preferibili a quelli di un altro maschio? Credo che siano diversi da donna a donna, proprio perché dovremmo essere un genere evoluto e quindi non è un univoco istinto animale che ci guida ma spesso, forse purtroppo, la ragione e rarissimamente, ahimé, il cuore.

Nel caso della Signora di cui sopra, a primo sguardo uno potrebbe anche pensare che il gene da lei preferito sia lo stesso della femmina animale: il ricco è quello che è più forte, vince sempre (che abbia ragione o meno, questo è un dettaglio importante solo per i comunisti, direbbe Silvio) quello che mangia di più. Questo gene infatti, al microscopio, risulta essere a forma di banconota con parecchi zeri, talvolta di carta di credito e così via.

Ma ad un analisi più attenta scopriremmo che non è per il bene del pargolo eventuale e futuro che la Signora fa questa scelta ma per il proprio esclusivo benessere che si realizza in mille esigenze. I figli spesso e volentieri sono la trappola finale, il laccio alla caviglia, l’assicurazione per la vita con la quale il salvadanaio è conquistato per sempre. Non che l’uomo sia una vittima. Tutt’altro! E’ ben consapevole che ha semplicemente acquistato un bell’oggetto da esibire, certamente adatto ad un uomo di potere, forse dei bei geni da tramandare ai suoi futuri figli, senza che questo gli impedisca di usufruire pure delle signorine sopra citate – magari in bordelli di lusso all’estero, dove si reca per il business perché là ha aperto la filiale produttiva della fabbrichetta. Un mutuo accordo, un contratto. Tutti contenti.

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