martedì, novembre 22, 2005

Milano da bere

Ho avuto la bella idea di un «viaggio» mordi e fuggi a Milano. Io non c’ero mai stata; passata si… di striscio in autostrada, come scalo in aeroporto… e ritenevo che fosse una grossa mancanza la mia. Perché credevo che Milano fosse una metropoli europea. Avendo vissuto a Parigi, brevemente a Stoccarda, visitato fugacemente Londra Lione Atene Monaco e Innsbruck, visto città dell’Europa “povera” come Spalato, Fiume, Dubrovnik, Zagabria ma anche grandi città italiane come Roma, naturalmente tutte le toscane, ma anche Bologna, Venezia, Ferrara, Catania, Reggio Calabria... mai mi era capitato di essere così delusa da una città!
Milano è brutta, veramente brutta e anonima.
Ecco, anonima è la parola giusta! Non sa di niente, non dimostra un carattere, uno stile, un’anima. E’ vuota, insipida. Sporca, incompiuta. Non esiste una strada senza una transenna, un cantiere aperto. Una via senza un muro scritto, scarabocchiato, imbrattato. Un locale che dia l’impressione di essere schietto, originale, incontaminato, ricercato in modo sincero e non artificioso.
A Milano si fa il breakfast, il lunch, il brunch, l’happy hour e si spende un capitale per mangiare e bere dei veri porcai! Per Milano girano come zombie personaggi ombre di se stessi che rincorrono inutilmente icone di benessere a discapito della parte vera dell’essere umano. Bruttissima impressione. Non me ne vogliano i “milanesi” ma non li invidio per niente!
Keith Haring
E per fortuna che alla Triennale c’era The Keith Haring Show! Non avrei mai creduto mi potesse piacere così tanto! A prima vista lo si potrebbe prendere per un ciarlatano ed è questa la sua forza, perché ti trascina dentro la sua follia in un battibaleno e dopo qualche tela inizi a pensare che fosse un genio! Un visionario, un utopista che si è dato totalmente al suo sogno – visione onirica - e alla sua missione. Magari se Milano fosse stata bella, non saremmo nemmeno entrati in un museo e ci saremmo persi questo spettacolo!

Credo sia una fortuna non essere mai tristi al momento di rientrare da un viaggio. Perché comunque è sempre una festa accarezzare con gli occhi le care dolci colline trapuntate di vigneti, orlate di cipressi, incastonate di splendidi borghi, ricamate da sinuose strade di campagna della mia cara splendida Toscana. Che sia estate o inverno, primavera o autunno, i colori sono sempre una gioia, gli odori fragranti. Le feste e le sagre non mancano mai a ricordare i cicli della Natura e la Natura è profondamente nella nostra cultura e nel nostro quotidiano.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

più ci allontaniamo dalla natura e più siamo tristi! ma i desideri vanno spesso in altra direzione..
che la natura sia con voi!

Helga ha detto...

I desideri indotti, si... vagano in altre direzioni. Più ci avviciniamo a te, cara Natura, più scopriamo i nostri desideri reali e il nostro passo è sicuro.

IlMode ha detto...

Memo Remigi cantave della sua Milano così.

Sapessi com'e' strano
sentirsi innamorati
a Milano.
Senza fiori, senza verde,
senza cielo, senza niente
fra la gente, (tanta gente)


Se lo dice lui stiamo freschi. : )
Ciao Helga e evviva la Toscana!!!