[…] Il suo nome è certamente la lettura slava del nome scandinavo Helga (femminile di Helgi, che significa poi consacrato a qualche dio) e tale fatto ci costringe a credere che Olga fosse nata in ambiente variago, proprio perché, secondo gli usi del tempo, nessuno slavo avrebbe dato un nome non slavo alla sua bimba […] Secondo la tradizione locale, suo padre da buon variago, non appena avuta notizia della sua nascita, corse subito a ringraziare Bereginja (ossia la Madre Terra) del dono ricevuto, seppellendo vicino ad un albero ai margini del bosco la sua offerta di pane e birra[…] Parve anche evidente negli anni successivi che una vila (ninfa del bosco che, secondo la tradizione, nuda e bellissima abitava fra gli alberi agli angoli dei sentieri del bosco e seduceva i viandanti, giacendosi con loro piacevolmente) era lì presente, perché prese Helga sotto la sua protezione e la fece crescere sana e soprattutto bellissima tanto che la fama della sua bellezza si propagò per tutte le terre di Pskov fino a giungere a Novgorod, come ci dicono appunto le cronache che la chiamano per questo in russo antico prekràsa, ossia la bellissima. […]
Credo che prima o poi riuscirò a trovare questo libro e lo leggerò con molta curiosità ed ho la sensazione che ci troverò anche qualche messaggio.
2 commenti:
O Helga, nifa della rete, illuminami con la tua algida bellezza. Come hai fatto le ricerche per il tuo nome? Segna la rotta a questo viaggiatore senza mappa. ; )))
Meglio algida che motta! ;)
Mi vien difficile pensare ad un S.Mirko... potresti ipotizzare di divenire il primo! :)
Come ho fatto?! Conosci quel mondo virtuale chiamato internet e quel motore di ricerca chiamato Google?! ;)
A parte gli scherzi, effettivamente non tutti hanno il dono della zerozerosettitudine. Io le notizie più interessanti sulla mia Santa le ho trovate su santibeati.it! :)
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