mercoledì, ottobre 04, 2006

Come un mito si trasforma in uomo restando un mito

Nonostante non lo abbia seguito sono riuscita ad incontrarlo ed è stato come nei film. Sono rimasta lì… pietrificata davanti ad un Claudio Baglioni in ciabattone e bermuda che faceva le smorfie cantando in falsetto, da solo...
Ma cominciamo dal principio. Non mi ricordo più quando, se domenica o lunedì, era una serata brutta e ventosa, era tutto chiuso, la gente era probabilmente in albergo o in casa. Non avevamo voglia di andare a dormire e ci siamo messi a girare in motorino per l'isola. L’atmosfera era surreale, non potevamo quasi parlare per via del vento, le poche strade erano deserte e il paesaggio quasi privo di vegetazione completava l’atmosfera da the day after. Unici rumori il sibilo del vento e il rombo fioco del motorino. Padroni di una terra vuota... Ci siamo trovati a passare davanti al Cupola Bianca, che ci avevano detto fosse l'albergo dove alloggiava Claudio.
Io: Andiamo a vedere, magari son tutti là e c’è una festa! E noi siamo gli unici scemi che girano in motorino!
Lui: Ma no, dai! Da qui non si vede nemmeno l’entrata. Arriviamo lassù e poi magari ci cacciano, che figura ci facciamo!?
Io: Macchè, ci saranno abituati. Passiamo a dare solo un’occhiata! Dai!
Saliamo per il vialetto asfaltato che conduce all’albergo, arriviamo all’entrata e fuori c’è solo Fabione con un altro tizio della security che cercano dei cd in macchina, chiacchierando fra loro. Scendo al volo dallo scooter e mi presento lì.
Io: Ciao!
Fabio: Ciao…
Io: Sarebbe possibile un autografo di Claudio?
Fabio: No, adesso sta mangiando ed è stanco.
Io: Non voglio certo disturbarlo non preoccuparti, non è un problema.
Fabio: Stà mangiando e adesso non si può disturbare, davvero.
Io: Certo, non è un problema. Ho solo chiesto. Per te è facile, lo vedi tutti i giorni, magari ne faresti anche a meno! :)
Fabio: Venite domani alla Guitgia o al Centro Anziani.
Io: Nel pomeriggio? Primo pomeriggio o sul tardi? (Non volendo passare la giornata là, Lampedusa è bella)
Fabio: Si pomeriggio. Non lo so. Domani, venite là, dai.
Io: Ok, va bene. Grazie. Ciao.
Sono risalita in sella ed ho raccontato a Corrado quello che mi aveva detto Fabione. Abbiamo continuato a gironzolare ancora un po’ per l’isola… poi ci siamo convinti che non c’era nessuna festa e che erano tutti a letto e quindi ci siamo andati anche noi, e non è stato male!
L’indomani mattina facciamo colazione seduti ad un tavolino di via Roma, brioches e cappuccino. Il tempo è ancora un po’ incerto. Le nuvole vanno e vengono spinte dal vento che non accenna a stancarsi. Vorremmo andare in spiaggia ma sembra che non ne valga la pena. Ancora incerti su ciò che vorremmo fare, risaliamo in sella al nostro scooter e ci avviciniamo ad un vigile che non si scompone per nulla davanti a due senza casco. Chiediamo dove si trovi il centro anziani e ce lo spiega. Corrado ha già metabolizzato la cartografia di tutta l’isola. Decidiamo di farci un salto subito. Trovato il posto, la porta è aperta. Sembra una scuola d’altri tempi. Entriamo in punta di piedi, non c’è nessuno. Non potete immaginare la meraviglia e l’emozione di trovarsi davanti a tutte quelle scatole nere a forma di strumenti musicali, con scritto sopra a pennarello il nome dei musicisti della band di Claudio. Una serie di custodie di chitarre, impilate una sopra l’altra con scritto su “Claudio B.”… Mi tremavano le mani, avevo le palpitazioni. Giuro! Ho fatto qualche foto ma poi ho lasciato il compito a Corrado, tanto mi tremavano le mani! Sono arrivati dei tecnici, che ci hanno detto che Claudio sarebbe, forse, venuto nel pomeriggio per le prove e ci hanno lasciati entrare nella stanza degli strumenti. La batteria, le tastiere, il pianoforte di Claudio, le chitarre. Strumenti, cavi, apparecchi strani dappertutto, in mezzo a cartelloni e disegni colorati. Evidentemente il centro anziani è stato convertito in qualcosa utilizzato per la didattica.
Ringraziamo e ce ne andiamo, silenziosamente come eravamo entrati, come si fa in un luogo sacro.

1 commento:

Anonimo ha detto...

sì, Helga, ma non puoi mollarci così!!!!!!!!!!!!!
sul più bello...;-)
Felice per te!;-))
Barbara