martedì, marzo 01, 2005

Il mito dell'Androgino

Nel Simposio di Platone, Aristofane cerca di spiegare l’amore e racconta che all’inizio ciascun Uomo costituiva un intero. In principio l'Uomo era perfetto, bastava a sé stesso ed era felice. Aveva quattro gambe e quattro braccia ed era quindi molto forte ed autonomo; aveva due volti, quindi riusciva ad avere una panoramica visiva a 360 gradi. Questo essere non era ne’ maschio ne’ femmina, era perfetto e felice. Un giorno, Zeus, geloso della loro perfezione, li divise tutti a metà e li disperse ovunque sulla Terra. E così furono creati gli uomini e le donne. Da allora l'Uomo iniziò a cercare disperatamente l’altra metà di se perché senza di questa egli si sente incompleto, infelice…
Beh, tutte le epoche sono ricche di trasposizioni in chiave più o meno religiosa dei sentimenti umani in favole, miti, parabole, leggende… Eros e Psiche, la Ricerca del Sé, il Tao… ma non mi interessa adesso elencare tutte le filosofie e dottrine che hanno raccontato l’Amore fra l’uomo e la donna, concezioni che peraltro si somigliano in modo eclatante a conferma del fatto che siamo figli di un unico padre, ma questa è un’altra storia… c’è un dilemma di fondo che nasconde un tranello… la coppia è un’entità a se stante o è composta da due mutui individui? Un Sole o due fuochi attorno ai quali gira un unico universo? Quanto è giusto cedere al lusinghiero piacere della fusione con l’altro rischiando di annullarsi a vicenda e quanto facile mantenere il proprio senso di sé senza cadere nell’egoismo alienante? Chi è in grado di conservarsi su quella labile soglia oltre la quale l’esplosione dei sentimenti amorosi, che porta con sé un’inebriante sensazione di espansione e onnipotenza diventa un inesorabile buco nero che comprime e annienta ogni valore e la dignità con cui l’Amore nobilita l’uomo?
Il compromesso è l’arte più praticata e quella meno appagante.
La solitudine è la scappatoia illusoria di chi crede che la sua unica scelta sia il compromesso. E non è certamente appagante nemmeno questa.
Mettersi in gioco costa caro, e la poca stima di sé rende perdenti già prima di amare…
“ e meglio è, amare e perdere, che vincere e non amare mai…”
recita un altro mito, ma qui perdere equivale a vincere. La felicità della coppia non sta nella felicità ora dell’uno ora dell’altra a scapito misto… sta semplicemente nell’amare incondizionatamente. Non è per niente facile, lo so bene.
Amore.
Non è una lotta di potere, una gara alla sottomissione, una competizione alla rinuncia (perché esiste anche la violenza dell’eterna vittima, da non sottovalutare), una sfida all’ultima ferita… non significa incanalarsi in una rassicurante rassegna di schemi non scardinabili e vorticosamente rassicuranti. In cui ad A mi rispondi sempre B e se mi rispondi B vuol dire che ci sei e non sono solo e potrò ancora continuare a domandarti A, anche se dico sempre che mi fa male… Interpretare ruoli prestabiliti e rodati, banali e confortanti.
Amore.
Significa crescere insieme, arricchirsi arricchendo l’altro, fermarsi o decelerare ad attendere un passo più lento e se occorre, perché no, stringere il proprio compagno con presa forte e sicura ad indicargli il cammino comune… senza mai fare il nostro, ma il suo bene… sforzandosi di essere il più in buona fede possibile, lavorando molto su noi stessi. Ci vuole arte ad amare e viene facile solo se si ama davvero… abnegazione, dedizione, sacrificio sono valori da tirar fuori nei momenti bui con la fede nel proprio amore a far da fiaccola nel proprio cuore, ma non regole di vita. Amore è gioia, felicità, condivisione che accresce il proprio benessere!

3 commenti:

Anonimo ha detto...

..il mito dell'androgino di platone è bellissimo..è bello pensare di dover cercare tutta la vita la nostra metà perduta..e perchè no....magari anche trovarla davvero..

Anonimo ha detto...

Ciao
Questo è uno dei miti che mi piace di più mi affiscina molto L'uomo che cerca l'altra sua meta per essere perfetto...

Paola ha detto...

Salve... sono una ragazza di 22 anni ,il mito dell'androgino lo studiato a scuola 2 anni fa in una lezzione di filosofia e devo dire che dal primo momento che l'ho sentito, me ne sono innamorata.
E affascinante pensare che un tempo molto lontano si era uniti in un tutt'uno e non cera necessità di andare alla ricercca dell'anima gemella, poiche ce l'avevamo già accanto.