mercoledì, luglio 13, 2005

Silenzio

Non ho mai tempo, il tempo mi sfugge ed io lo rincorro. Sono sempre stata molto impegnata, ho mille interessi, mille amici. Avevo impostato la mia vita senza la presenza di un fidanzato e già il mio tempo era un tempo pieno. Adesso il mio Còcò riempie gran parte del mio tempo "libero" e gli interessi e gli amici sono gli stessi di prima... questo è l’effetto dell’essere innamorati ma restare comunque le stesse persone (a parte un lieve, appena percettibile aumento di peso dato dall’inevitabile rilassamento! ;) Ai miei interessi e a me stessa dedico fatalmente meno tempo (se non si considera tempo per se stessi quello che dedico al mio meraviglioso amore)… agli amici pure. Non mi pare normale non riuscire a restare una sera, dico una, a casa! Sola! Tranquilla, con un libro in mano. Quando riesco a farlo… mia madre ha voglia di chiacchierare. Sensi di colpa per non riuscire ad esser presente come vorrei con le persone a cui voglio bene… e a causa di questo mi privo del tempo per me stessa. Errore fatale, la Helga interiore si ribella. No! Non chiedetemi di vedere meno Corrado! E che sono, la Croce Rossa? Non solo mi privo di alcuni dei miei piccoli ma necessari rituali… mi dovrei forse privare anche della mia coppia, seppur parzialmente? Se vedessi meno lui liberando un po’ del mio tempo andrebbe a finire che non dedicherei più tempo a me stessa… ma ci sarebbe sempre qualcuno che bussa alla mia porta e che ha bisogno di parlare… e io, quando ci parlo io con me stessa? Con me stessa devo parlare, non ho bisogno di parlare con nessuno e che nessuno mi trovi soluzione a questo problema.
Sono sempre talmente di corsa che di solito sfrutto il tempo che passo in macchina per andare dal mio uomo per fare qualche chiamata che non ho avuto modo di fare nella giornata. Ieri no. E’ stata dura ma ho spento anche la radio.
Ci ho messo mezz’ora per vincere la tentazione compulsava di chiamare tutte le persone che mi venivano in mente alle quali dovevo dire che… ma che?
Cosa devo dire a me stessa! Il silenzio mi tira fuori l’ansia, la depressione, altrimenti non mi riempirei la vita così. Ma è necessario ed in esso mi rigenero. Ho il terrore della routine, della noia. E’ vero. Tanto da far iperlavorare la mia vitalità congenita. Ma non mi annoia la meditazione, la lettura, il tempo passato a riflettere in silenzio sulle luci che mi si accendono in questi rari momenti di solitaria crescita personale. I miei rituali, le mie pietre, la mia musica. Il mio angelo custode. Le percezioni, i sogni. Il contatto con la mia natura femminile. Il mio equilibrio. La mia essenza.

1 commento:

Anonimo ha detto...

ma quanto scrivi bene topona mia! ti vedrei bene anche come scrittrice..tanto tanto brava e bella, bacio!ale