giovedì, luglio 20, 2006

Tema: il mio ex

Ho ancora un ottimo rapporto con il mio ex, Gabriele. Non ci vediamo più tanto spesso ma comunque ci sentiamo costantemente. E ogni tanto bisticciamo anche.
Spesso lo lascio parlare anche se non capisco quello che dice perché se gli chiedo di ripetere si indispettisce. Ha il maledetto vizio di mangiarsi le parole, parla a bocca stretta, da quando da ragazzo gli mancava un dente e se ne vergognava… poi lo ha rimesso ma continua a parlare così! E io non ho più l’orecchio così allenato a capirlo, faccio una fatica micidiale… Devo stare anche attenta ai tempi di intervento – devo calcolare i suoi silenzi e distinguerli in: tempo di un respiro, di una pausa affermativa, riflessiva o intransitiva da una pausa che significa: ora tocca a te! Che perché sennò dice che lo interrompo e si irrita.

Devo anche stare attenta a non contraddirlo, anche quando cambia versione di cose piuttosto serie che riguardano la sua vita, soprattutto sentimentale. Faccio finta di nulla, come se non mi ricordassi che due mesi prima mi aveva detto di pensarla in modo esattamente contrario. Sia io che lui sappiamo quali siano i motivi dell’adattamento, ma è inutilmente crudele ricordarglielo confermandogli così che ha una testimone scomoda alla sua incoerenza e fragilità umana. E questo capita spesso. Lui che non sopporta che io cambi idea su nulla, e probabilmente non lo sopporta in nessun’altro essere umano. Non posso dargli il mio punto di vista sulle cose a meno che non coincida almeno in parte con il suo... vero o presunto… dato che sarei, a suo dire, di parte - quando riguarda la sua vita, un’idiota - quando riguarda qualcos’altro. Anzi. Cretina, per l'esattezza. Poi devo stare attenta a non parlare troppo di me stessa, sennò dice che sono egoista ed egocentrica. Solo un po’, ma non liberamente perché in ogni mia frase cerca annidato il sintomo di una mia presunta infelicità nascosta - che poi mi tocca spiegargli che ha capito male - e lui allora poi dice che giustifico quella cosa perché preferisco non vedere che… e poi mi toccherebbe dargliela vinta e litigarci, perchè è chiaro che se mi costringesse a dirgli tutto quello che penso... ci litigherei! E poi mi terrebbe il muso! E mi dispiace pensare che magari ha bisogno di far due chiacchiere e si sente solo e per orgoglio non mi chiama. E’ già successo. Quando è di buon umore invece è anche piuttosto simpatico… peccato che non lo sia quasi mai.
E' il mio carattere, non riesco a dire quel che non penso. Semmai stò zitta se vedo che non vuoi sentirtelo dire. Stò zitta, stò zitta... stò zitta... ma mai ti dirò quel che non penso solo perchè vorresti sentirtelo dire. E lui lo sa...
Probabilmente gli capiterà anche di passare qualche serata con gli amici con i quali ridere, fare battute e scherzare e si racconta con questo di esser sereno, tranquillo. Ma non è così e mi dispiace. O forse si comporta così solo con me? Io ce la metto davvero tutta la mia pazienza per non dargli modo di irritarsi ma sembra tutto inutile. A questo punto, qualsiasi persona sana di mente si domanda… ma perché hai tutta questa pazienza e come mai lui ce l’ha tanto con te? Non sarebbe forse molto più semplice interrompere questa amicizia? Troppo semplice.
Io qualche idea me la sono fatta e di certo tutto questo ha poco a che fare con amore
Vediamo se impara a lasciare i commenti, mi pare strano che non abbia nulla da obiettare a tutto quello che ho scritto!

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