venerdì, giugno 23, 2006

La tortura del sonno

Se c’è una cosa che mi manda fuori di testa è essere svegliata di soprassalto. Quando sono un po’ più tesa, ansiosa, tendo ad avere un sonno un po’ più leggero ed agitato e quindi ogni minimo rumore mi risveglia e il mio cuore va in fibrillazione e difficilmente riesco a riprender sonno. In questo modo non riposo bene. Anzi, mi sveglio sempre più nervosa ed irritabile. Adesso poi che è iniziato anche il caldo siamo costretti a tenere le finestre aperte e quindi i rumori si sono amplificati ed anche il caldo fa la sua parte nel disturbarmi. Il risultato è che da due mesi sto subendo la tortura del sonno. Vorrei vedere morte quelle orride inutili bestie dei volpini della vicina che latrano ed abbaiano per nulla alle ore più disparate, vorrei alle due la notte sentire in lontananza e sempre più vicino un unz – Unz – UNz – UNZ che si schianta alla prima curva contro il muretto del circolo, vorrei sentire il rombo della motocicletta che si spegne sull’asfalto fra le scintille e la pelle consumata… vi sembrano pensieri e desideri normali di una mente serena? Tutto si amplifica. Quando non dormi per uno due giorni, sei stanco. Una settimana, sei a pezzi, due settimane hai bisogno di ferie. Due mesi, hai bisogno di uccidere!
Ieri pomeriggio sono uscita prima dal lavoro per vedere la partita e dopo mi sono addormentata un po’ sul divano. Al risveglio mi sentivo un'altra persona. Stanotte abbiamo chiuso tutte le finestre, come se fosse inverno, ed abbiamo tenuto il ventilatore acceso. Ho riposato male perché faceva caldo, ma per lo meno mi sono svegliata solo due volte! La relatività delle cose. In altri momenti, due volte mi sarebbero sembrate troppe…
Devo trovare una soluzione.
Anche perché, quando vivi con un’altra persona non puoi fare come ti pare. Non ci sono solo le tue di esigenze. Ad esempio, un paio di settimane fa, prima di andare a letto ho chiuso la finestra dello studio, dalla quale la mattina arrivano i rumori dei furgoni che vengono a scaricare dal macellaio accanto e i simpatici trilli degli uccellini che si svegliano. Simpatici la domenica mattina quando fai colazione fuori! Lui, senza rendersi conto che l’avevo chiusa io e del perché, la riapre senza che io me ne accorga. La mattina, puntualmente, uno dei tanti risvegli ad opera dei portatori di ciccia. L’aveva aperta per far circolare l’aria. Che fai, glielo dici?… è giusto, fa caldo. Lo lasci riposare bene, almeno lui.
Il bagno è proprio infondo al corridoio. Perfetta per il ricircolo d’aria, quindi vietato chiudere la porta del bagno. Peccato che dia a nord ed appena fa giorno entra la luce, la finestra ha le persiane ma non gli scuretti e punta dritta sulla nostra faccia. Lui non se ne rende conto, a casa dei suoi dormiva con una semplice tendina anche in piena estate.
E’ vero che quando si vive insieme non si può tener conto solo delle proprie esigenze ma anche di quelle dell’altro. Ma se per rispettare l’altro arrivi alla pazzia, poi rischi di ucciderlo. Ma perché gli uomini, se non provano in prima persona quello che provi tu, non sanno rendersi conto che hai bisogno di qualcosa? Esempio. Sono le sette, una donna sa che il proprio uomo torna alle 8,30 allora si mette a far qualche faccenda in casa, poi prepara la cena in modo che sia pronta alle 8,30 e cena col suo uomo. Un uomo: sono le sette e sa che la donna torna a casa 8,30… fruga nel frigo e nella dispensa, tira fuori Pringles e birra e forse si fa un panino sbriciolando tutto sul divano davanti alla tv… la donna si farà da mangiare da sola quando torna.
Secondo me manca qualcosa nel cervello degli uomini che inibisce la percezione delle esigenze della donna. Quella cosa è invece presente nel cervello della donna. Allora, affinché lui si renda conto che convivenza significa anche collaborazione passiamo alla fase espressiva, cioè manifestiamo le nostre necessità. Niente, non serve a niente. Solo a farci appiccicare l’etichetta addosso di rompicoglioni. Riuscirà sempre ad addurre qualche scusa per giustificare, anzi motivare, anzi legittimare il proprio operato. E inizia la guerra. No! Non è così che si fa con un uomo, ho scoperto! Non serve e sfianca. Bisogna fargli provare le tue stesse esigenze, bisogna aver la forza di comportarsi come loro, ad oltranza finché non capiscono la lezione e si comportano con te come vorrebbero che tu ti comportassi con loro. Le loro mamme hanno messo loro in testa che il pisello è uno scettro che da loro diritto a fare quel che gli pare. La mia suocera serve i figli a tavola come se fossero al ristorante. Ad esempio, suo fratello ma anche la sorellina – lui non si spinge fino a tanto – se hanno finito la pasta e ne rivogliono ancora, prendono il piatto lo porgono alla madre che lo prende, si alza fa il giro dietro al tavolo e rimette la pasta nel piatto dalla pentola sul fornello che è esattamente dietro alla schiena del figlio! Ma siamo matti?!
Vorremmo solo che foste un po’, solo un po’ più sensibili! Così ci evitereste di far diventare le nostre esigenze le vostre esigenze!
Tutto questo per dire che sono stata costretta a tenere sveglio Corrado una notte con la tortura del sonno, così s’è reso conto e ha trovato, o almeno c’ha provato, una soluzione. Ha chiuso tutte le finestre ed ha comprato un bel ventilatore.

2 commenti:

Marco ha detto...

Sadica! :)

Helga ha detto...

No! Pragmatica! ;)